Elisabetta Franchi ne ha fatto una filosofia di vita, l'amore per l'ambiente e per gli animali, dimostrando che, l’industria della moda non è nemica del loro benessere, ma, anzi, che proprio da quel mondo oggi si possono e devono essere tutelati. Non solo i produttori di moda, ma anche i consumatori, si stanno sempre più impegnando ad acquistare capi di qualità e privi di tessuti di origine animale, assistendo così a una nuova era: più sostenibile, gentile, corretta.

Così, anche quest’anno l’organizzazione statunitense no-profit, PETA, ha premiato i brand che si sono distinti per i progressi acquisiti per porre le basi a un’industria moda consapevole e rispettosa del mondo animale.

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La migliore in questa categoria è (di nuovo) lei: Stella McCartney, regina della moda vegana, insieme al marchio di scarpe AllKind. La stilista, figlia di Paul e e Linda McCartney, è stata premiata per la miglior borsa vegana dopo aver realizzato una collezione usando materiale derivato dai funghi. «Sono cresciuta in una delle prime fattorie organiche d'Inghilterra, i miei genitori mi hanno iniziato al mondo vegano e ho avuto la fortuna di viaggiare molto con loro: presto ho capito che nel mondo tutto era connesso. Sin da ragazzina ho amato la moda, e mi son detta: «Non posso essere certo un’ipocrita. Abbiamo troppa roba. Dobbiamo possederne meno, ma di qualità. Come già fanno molti attivisti, tocca utilizzare più spesso gli stessi vestiti e comprare di seconda mano. La fast fashion a poco prezzo provoca danni stratosferici al Pianeta e genera miliardi di dollari di spreco ogni anno», ha raccontato poco tempo fa la direttrice creativa a Repubblica.

Anche le grandi maison come Gucci e Valentino si sono avvicinate a un tipo di industria più sostenibile. Il primo ha vinto proprio il premio Innovation Award per l’utilizzo di un tipo di pelle vegana composta da legno. Il Biggest For-Free Moment di PETA è stato attribuito al gruppo Kering (al suo interno grandi brand come Balenciaga, Bottega Veneta e Saint Laurent) per aver ufficialmente bandito la pelliccia da tutti i suoi marchi. Invece, Valentino e Armani, hanno ottenuto il Best Luxury Moment per aver abbandonato ufficialmente l’angora (decisione presa di recente anche da Dolce&Gabbana).

Altri e importanti premi sono stati vinti dal modello di scarpa da ginnastica Stan Smith di Adidas come il Vegan Glow Up e da Ganni, premiato con il Progress Award per aver iniziato a lavorare a un prototipo di scarpe di pelle di uva. «Da case di lusso come Gucci a marchi di abbigliamento sportivo casual come adidas, tutti nella moda vogliono unirsi alla rivoluzione animal-free. Con questi premi, i PETA Fashion Awards celebrano gli stilisti che aiutano a tenere la crudeltà fuori dalle passerelle», ha raccontato Elisa Allen, direttrice di PETA, a Glamour UK.

Tra le case di moda a emergere per un nuovo modo di produzione, più attento e sostenibile, c’è anche l'italiana Elisabetta Franchi che, per aver eliminato l’utilizzo di pellicce, angora e piume dalle sue collezioni, ha ricevuto lo Special Achievement.
L’attenzione verso le fibre e i tessuti utilizzati per le proprie collezioni è notevolmente aumentata grazie a una maggior consapevolezza e impegno sociale. Sembra che ancora troppo pochi stilisti siano attenti all’ambiente, ma lo sviluppo positivo degli ultimi anni mostra quanto il tema sia diventato di grande importanza. Avere a cuore il proprio ambiente è la vera moda e il vero impegno della moda stessa.