Secondo le Nazioni Unite, nelle 10 più grandi aziende tech al mondo le donne rappresentano il 33% della forza lavoro, ma solo una su quattro è in posizioni di leadership. In Europa, in particolare, la situazione è ancora più scoraggiante con il 17% di occupate in ambiti come la programmazione, la system analysis o lo sviluppo di software. Il gender gap nel settore è ancora molto, troppo ampio: nonostante le donne acquistino regolarmente prodotti tecnologici, contribuiscono ancora troppo poco a livello decisionale nelle aziende che li producono. I dati, però, sono tendenzialmente incoraggianti e mostrano che le cose stanno lentamente migliorando: secondo il report Women Tech Entrepreneurs di Klecha & Co, la leadership femminile nel tech è complessivamente cresciuta del 20% nell’ultimo triennio e si stima che entro la fine del 2022 si registrerà una crescita del 4% della componente femminile nei ruoli manageriali nelle principali organizzazioni tecnologiche globali rispetto al 2019.

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Complessivamente, negli ultimi anni si è vista una una lieve crescita delle donne che operano in ambito tech (+ 6,9%) e lo stesso vale per l’impiego di donne con ruoli ad alta specializzazione tecnologica che è cresciuto del +11,7%. Per quanto riguarda, invece, i cosiddetti "unicorni" del tech, ovvero le startup tecnologiche che hanno raggiunto una valutazione di mercato di oltre 1 miliardo di dollari senza essere quotate in Borsa, il gap è ancora notevole. Nel 2022, sono nati 100 nuovi unicorni tecnologici, ma solo 10 hanno almeno una cofondatrice donna.

Per spingere verso una maggiore presenza femminile nel settore tecnologico, negli ultimi anni sono nati nuovi fondi dedicati esclusivamente o prevalentemente alle imprese create da donne. Secondo la Wharton Social Impact Initiative, oggi in Europa sono circa 80 i fondi, con capitali complessivi da oltre 1 miliardo di dollari, che investono principalmente o esclusivamente nell'imprenditoria femminile. In questo modo si punta a favorire una maggiore diversity e, di conseguenza, a favorire l'innovazione. Una recente ricerca di McKinsey e Girls in Tech, infatti, conferma quello che già hanno mostrato altri studi: esiste una relazione tra il livello di diversity presente ai vertici e la misura delle prestazioni aziendali. Le realtà con un maggior numero di donne in ruoli di comando mostrano performance migliori e investono in ricerca e sviluppo 4 volte di più rispetto a quelle con team più omogenei. “Il contributo delle donne al business può creare un circolo virtuoso anche nelle nostre economie", spiega a CorCom Fabiola Pellegrini, co-fondatrice e Partner di Klecha & Co, "Maggiori aziende a guida femminile arricchirebbero il sistema con soluzioni nuove e innovative. Il tech è il settore principe dell’innovazione e quello più aperto al cambio di un paradigma o di un bias ancestrale. Anche se i numeri sono ancora piccoli rispetto a quelli del tech al maschile, evidenziano che il ‘ghiaccio’ è stato rotto".

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