Come sarà la vita "post Roe"? Questo si chiedono le donne americane ora che la Corte Suprema ha ufficialmente ribaltato la sentenza Roe v Wade che tutelava il diritto all'aborto a livello federale. Al momento, ci sono molte incognite, ma il futuro non sembra a favore della libertà dei corpi femminili. Ora che la decisione è arrivata, sta ai singoli Stati Usa stabilire se vietare l'Ivg e in che misura. «Senza Roe, è certo o probabile che 26 Stati vietino l'aborto nella misura più ampia possibile», spiega a Teen Vogue Herminia Palacio, MD, Presidente e CEO del Guttmacher Institute. Ma la verità è che il processo è già in atto: alcuni Stati hanno iniziato a introdurre leggi contro l'Ivg non appena è stata resa pubblica la decisione della Corte Suprema.

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Sempre secondo il Guttmacher Institute, 13 Stati avevano già pronte delle leggi "trigger" pensate apposta per poter entrare in vigore non appena la sentenza Roe v. Wade fosse stata ribaltata. Così, come spiega il Washington Post, già sei Stati hanno vietato l'aborto quasi immediatamente da venerdì scorso: Alabama, Arkansas, Kentucky, Oklahoma, Missouri e South Dakota. Si tratta di leggi che presentano delle eccezioni, come ad esempio in caso di pericolo di vita per la madre, ma alcune non permettono l'Ivg nemmeno in caso di stupro o incesto.

Oltre a questi, ci sono Stati che hanno in programma di introdurre al più presto leggi antiabortiste, ma hanno bisogno un po' più di tempo per l'approvazione dal punto di vista burocratico. Nel North Dakota e nello Utah la legge è in attesa del via libera delle autorità statali che dovrebbe arrivare già nei prossimi giorni. Il Mississippi sta aspettando che il procuratore generale dichiari la legge costituzionale, poi, dopo 10 giorni, potrà entrare in vigore. In Wyoming sarà il governatore a dover prima certificare che la sentenza Roe v. Wade è stata rovesciata e poi, dopo 5 giorni, si potrà approvare il divieto. In Idaho, Tennessee e Texas le rispettive leggi entreranno in vigore tra un mese.

Per il resto, al momento, c'è soprattutto molta confusione a livello normativo e tante differenze da Stato a Stato. I divieti variano: alcuni sono posti a sei, otto oppure 15 settimane. In più in alcuni Stati, come il Texas, anche se la nuova legge non è in vigore molte cliniche hanno già smesso di praticare aborti. Il procuratore generale, infatti, sostiene che le leggi che vietavano l'aborto prima dell'approvazione della Roe v Wade non siano mai state effettivamente abrogate e potrebbero automaticamente essere tornate valide. Un discorso simile vale anche per l'Arizona dove una legge che vietava l'aborto di più di cento anni fa potrebbe essere stata automaticamente reintegrata. Nei prossimi mesi la situazione si assesterà e potremo davvero valutare i danni effettivi di questa decisione storica. Nel frattempo, però, gli attivisti si stanno organizzando: di strategie per contrastare questa ondata ce ne sono, ma - è inutile negarlo - siamo di fronte all'inizio di una nuova era.