Eravamo preparati, almeno in teoria: ma lo si può essere del tutto? Sapevamo che la Corte Suprema Usa stesse valutando di ribaltare la sentenza Roe v Wade che da decenni garantisce a livello federale il diritto all'aborto. La bozza era trapelata all'inizio di maggio e considerando che la Corte, al momento, è in mano ai conservatori tutto faceva temere il peggio. Ora, però, è arrivata la conferma definitiva scritta nero su bianco: d'ora in avanti il diritto all'aborto negli Stati Uniti non sarà più tutelato e i singoli Stati potranno scegliere se, come e quanto limitarlo. È un giorno buio per gli Stati Uniti e per le donne di tutto il mondo, siamo di fronte a una decisione che influirà sulla vita e la libertà di decine di milioni di persone.

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Si torna indietro di 50 anni. Da allora, la sentenza diventata tristemente famosa negli ultimi mesi ha sempre tutelato la libertà femminile di decidere del proprio corpo impedendo agli Stati più conservatori di introdurre leggi che vietassero l'Ivg o la limitassero notevolmente. Ha salvato molte vite, disincentivando gli aborti clandestini, e ha preservato il futuro di molte giovani donne. Caduta la Roe v. Wade, ad oggi non ci sono leggi negli Usa che riconoscano questo diritto ed è molto difficile che si riesca ad approvarne una in breve tempo. Secondo gli analisti, e come sottolinea il Guardian, più della metà degli Stati introdurranno nuove leggi per vietare o limitare l'aborto.

Appena è stata diffusa la notizia, Twitter è letteralmente esploso. Tra i primi a commentare ci sono stati gli Obama: «Oggi, la Corte Suprema non solo ha annullato quasi 50 anni di precedenti, ma ha relegato

ai capricci di politici e ideologi la decisione più intensamente personale che qualcuno possa prendere, attaccando le libertà essenziali di milioni di americani», ha Twittato l'ex Presidente. Michelle Obama ha rilasciato una lunga dichiarazione, la senatrice Elisabeth Warren ha scritto che la Corte ha stabilito che deve essere «il governo e non la persona incinta a prendere una decisione sull'assistenza sanitaria privata e a negare alle donne il diritto al controllo sul proprio corpo e il proprio futuro». Anche Hillary Clinton ha parlato di «decisione sacra» che dovrebbe rimanere limitata a «medico e paziente».

Nelle prossime ore ci saranno manifestazioni, si susseguiranno dichiarazioni, momenti di rabbia e sconforto. Non possiamo sapere però, a livello legale e concreto, cosa porterà questa decisione negli anni che verranno. come ha twittato l'organizzazione per la tutela dell'aborto e della salute riproduttiva Planned Parenthood: «La Corte ci ha delusi tutti, ma la questione è tutt'altro che chiusa. Come le generazioni prima di noi, lotteremo l'una per l'altra».