Le vedi fluttuare sull'asfalto, saltare rampe di scale, fare un flip trick come se fosse la cosa più semplice dell'universo. Le loro tavole sono un'estensione del loro corpo. Portano jeans lisi e sformati, felpe oversize, top microscopici o il seno a vista con due pezzetti di nastro adesivo sberluccicoso per coprirli (sai, il filtro anti-capezzolo è un problema se sei una donna e vuoi farti un selfie sui social, altro che #freethenipple), sneakers d'ordinanza, calzettoni di spugna, ginocchiere ma anche no. Sono le skater e ce ne sono tante.

Ne abbiamo intervistate tre: una delle protagoniste di un film indie (che è già un cult) sul mondo dello skate femminile, la ragazza coreana che è diventata una celebrity danzando sul longboard e una diciottenne di Glasgow che abbiamo scovato guardando video di skater su Instagram e ci è piaciuta all'istante.

Dallo skatepark al grande schermo

Ajani Russell, 21 anni, di New York, è una delle protagoniste del film The Skate Kitchen che racconta lo skate femminile. Nel film e nella vita è una pantera: molto sicura di sé, del suo gruppo di amiche, su Instagram si fa i selfie col vento tra i peli delle ascelle orgogliosamente non depilate. È l'immagine della ragazza fearless che piace a noi, ma ci racconta che non è così automatico venire presa sul serio (e rispettata) nell'ambiente dello skate che è ancora molto maschile-centrico.

"Spesso la mia capacità di pattinare viene messa in discussione perché sono una ragazza. Mi prendono in giro o mi deridono quando dico alle persone che vado sullo skateboard, soprattutto se non ho la tavola con me. Quando entro in un nuovo skatepark c'è sempre qualche ragazzo che ha qualcosa di maleducato da dirmi e ricevo molti sguardi indesiderati."

instagramView full post on Instagram

Raccontaci come è nato The Skate Kitchen...
"Alcune di noi andavano a scuola insieme, altre si conoscevano di vista, frequentavano gli stessi skatepark o andavano alle stesse feste. Nina e Rachelle hanno incontrato per caso, sul treno, Crystal (Moselle, la regista del film di cui sono protagoniste, NdR). “Ce ne sono altre?”, ha chiesto Crystal riferendosi alle donne skateboarder. Abbiamo finito per uscire insieme in varie occasioni fino a quando Crystal non ci ha proposto di partecipare a un progetto cinematografico diretto da lei. Quell’estate abbiamo partecipato a That One Day per Women's Tales di Miu Miu. Quell’esperienza ha creato tra di noi un legame molto forte e abbiamo capito che dovevamo stare insieme. E così abbiamo formato il nostro collettivo Skate Kitchen, circa due anni e mezzo fa."

Nel film il tuo personaggio Indigo è una ragazza libera. Sei così anche tu?
"Non sono sempre stata così libera e senza paura come appaio nel film. Lo skating ha giocato un ruolo davvero importante per aiutarmi a trovare la fiducia in me stessa, perché mi lanciato una sfida ma anche perché mi ha anche protetto, in un modo che per me è del tutto nuovo. Mi ha permesso di stringere legami con le persone o entrare in uno stato meditativo. Se sei in pericolo puoi pattinare via o usare la tavola per come arma di difesa, una cosa che purtroppo fa parte della nostra realtà.”

Un consiglio per una ragazza che ha deciso di salire sullo skate?
"Devi credere in te stessa. Per un po’ sono stata il mio più grande ostacolo perché non avevo fiducia in me. È importante non fare paragoni con gli altri: migliorerai coi tuoi tempi!"

Per essere una skateboarder devi credere in te stessa incondizionatamente.


Un amico per skateare al tuo fianco

Rachel Campbell ha 18 anni e vive nel West End di Glasgow. Ha iniziato a pattinare quando aveva circa 10 anni. Dopo alcuni mesi ha incontrato un amico che aveva gli stessi interessi e da allora hanno pattinato insieme, ma fino allo scorso anno non aveva idea che così tante ragazze pattinassero.

"Per molto tempo mi sono sentita esclusa perché ero diversa dagli altri. A scuola mi davano dei brutti soprannomi perché non rientravo nello stereotipo della ragazza femminile. Ho sempre pattinato con i maschi, ma ora ho un sacco di amiche skater e la mia pagina Instagram @Skateburds è la prova che non devo fingermi diversa da come sono.”

Quanto sono importanti gli amici nella tua storia d’amore con lo skate?
“Moltissimo. Avere amici con cui skateare era ed è ancora molto motivante, così come trovarsi tutti nello stesso posto a pattinare.”

Se hai il coraggio, puoi pattinare su qualsiasi cosa.

Cosa ti dà di pazzesco lo skateboarding?
“Pattinare mi rende felice ma può essere frustrante. A volte se sbaglio un trick o un atterraggio sento un impulso di lasciar perdere, ma non posso fare a meno di tornare indietro e riprovarci. La cosa più eccitante è quando riesco a fare qualcosa di davvero incredibile con lo skate, di solito perché passo così tanto tempo a provarci, a volte anche giorni. Mi fa sentire libera. Se hai il coraggio, puoi pattinare su qualsiasi cosa.”


Io ballo da sola (sul longboard)

Hyojoo Ko ha 30 anni abita a Gangnam, il quartiere di Seoul diventato famoso con la canzone di PSY. È diventata una celebrity su Instagram con la sua longboard dance: una specie di esercizio di equilibrio e concentrazione mentre pattina sul longboard, uno skateboard che viene usato per le gare di velocità su strada.

Quando hai iniziato a pattinare?

"Ho iniziato nell'inverno del 2014. Lavoravo come UI designer in un'azienda IT. In Corea, in particolare in questo settore, spesso si lavora fuori orario o nel fine settimana. Facevo orari assurdi e mi stavo esaurendo, quindi ho provato a trovare un hobby, ed era il longboarding. Dopo tante ore seduta davanti al computer, un’attività all'aperto era quello che ci voleva."

La tua danza sullo skate è diventata virale. Come ti è venuta l’idea di metterti a ballare sulla tavola?
"Ho fatto danza quando avevo 5 anni, ma non posso dire di avere un background nel balletto. Ho fatto il cheerleading per la mia squadra di baseball del liceo, mi piaceva fare le cover dance dei miei cantanti preferiti o esibirmi alla recita della mia scuola, cose così. La longboard dance è uno stile vero e proprio, si chiama così perché camminare e tenersi in equilibrio sulla tavola sembra una danza, ma è diverso dalla danza in senso stretto."

Cosa provi quando sei sul longboard?


"Mentre sto pattinando dimentico tutte le mie preoccupazioni. Mi sento come se fossi da sola in un’altra dimensione. La velocità mi dà un brivido, emozioni forti e anche un'energia positiva dovuta all'attività fisica. Ma personalmente, penso che il longboarding così tanto perché mi permette di stare da sola, senza alcuna distrazione."

Leggi anche: Le ragazze che skateano in Italia? Sono Bastarde Senza Gloria