La fotografia di moda non è fatta solo di servizi fotografici con le modelle in location mozzafiato: devi sapere che esiste un mondo, quello dello still life moda, altrettanto affascinante e ricco opportunità professionali che nemmeno tu immagini.

Se da tempo ti frulla in testa l'idea di iscriverti a un corso di fotografia, faresti bene a considerare il segmento della fotografia still life, dove per creare immagini da favola non hai bisogno di modelle e di una troupe numerosa.

Tra Instagram e gli scatti compulsivi che ogni giorno scatti con il telefono, non ti rendi conto di essere già dentro al tunnel meraviglioso della fotografia still life.

Per aiutarti a capire meglio di cosa si tratta, hai qui a disposizione le dritte di una professionista del settore, una che della visione e dei dettagli ne ha fatto una religione. Paloma Rincon è una fotografa di still life di origini messicane basata a Madrid che lavora con uno stile pop e colorato al contempo ragionatissimo e ricco di messaggi. Paloma è quindi una freelance che collabora con diversi clienti, senza perdere di vista il suo percorso di ricerca personale.

Lo stile fotografico di Paloma Rincon suggerisce una visione alternativa delle cose, uno sguardo magico dove i colori accendono la fantasia di chi guarda le sue immagini al punto da percepirle possibili. Situazioni e luoghi insoliti nascono nella sua mente e non escono mai dalle pareti del suo studio. Ma solo a guardarle ti tele-trasportano in un'altra dimensione.

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Non è proprio quello che succede quando ti soffermi davanti a uno scatto di moda? Dove glamour e visione generano magia pura? Il nostro incontro con Paloma si è svolto durante la realizzazione di scatti scomposti "alla Rincon", ovvero la creazione di ritratti still life dei cocktail d'artista protagonisti dell'evento Bombay Sapphire Stir Creativity a Londra. Un set fotografico che ha saputo conciliare la finzione del ghiaccio con la realtà dell'acqua. Tra teli in plastica, luci puntate e i tipici attrezzi del mestiere del fotografo still life.

Si definisce una control freak, perché nella moda e nella fotografia still life, tecnica, rigore e creatività si fondono in una cosa sola, leggi l'intervista a Paloma Rincon per scoprire come si diventa fotografa still life.pinterest
Matt Alexander
I set di still life sono come delle cristallerie, bisogna sapersi muovere. Sfiori un pezzo e smonti tutta la struttura. E il bello è la collaborazione di chi, sul set, trascorre molte ore insieme

♥ Come sei diventata fotografa still life? Ho sempre amato creare con le mani. Prima ancora di pensare di diventare una fotografa, sono stata anche designer, ma quando ho cominciato a esplorare il mondo della fotografia è stato un colpo di fulmine. Prima la camera oscura, dove sei tu a far nascere le immagini su carta, poi i video. Ma alla fine sono tornata alla fotografia, è una tecnica più veloce dove non è necessario lavorare con troppe persone intorno. E cosi facendo ho capito che i miei interessi si potevano fondere insieme.

Ho anche provato a fare ritratti e a fotografare la moda indossata, ma io sono una control freak, voglio avere tutto sotto controllo e la fotografia still life unisce proprio questo, tecnica, creatività e controllo del set.


Come nascono le tue foto? Prima di tutto ci vuole un'idea, che sviluppo con parecchia ricerca, documentazione e successivi test di luce. Dove ricerca significa anche creazione di moodboard e di schizzi preparatori che mi aiutino a rendere tangibile quella che all'inizio è solo una visione nella mia mente. È un processo lungo, ma arrivo sempre a trasformare in realtà l'idea che ho in testa. E il momento degli scatti è sempre il più veloce e rapido: tutta l'art direction che ho fatto all'inizio del progetto ha spianato il terreno.

Quali sono le caratteristiche fondamentali per creare fotografie still life riuscite?Intanto devono avere un punctum, un focus speciale che attivi l'attenzione in chi le guarda. Una composizione armonica tra gli oggetti presenti e poi i colori. Impiego tantissimo tempo a trovare la combinazione cromatica perfetta. A volte divento matta, altre trovo subito il match ideale. Infine, la luce.

Lavoro spesso in studio ricreando ambienti abitati da oggetti che in quella realtà ci vivono davvero facendo però un ulteriore passaggio di astrazione. Chi osserva le mie foto riconosce quegli oggetti ma rimane stranito dalla nuova collocazione.

Dove prendi ispirazione per i tuoi scatti still life? Ovunque! Dalla realtà di tutti i giorni, da una sequenza colore casuale, dalle forme meravigliose della natura. E ancora dal design, dalle installazioni d'arte e dai materiali grezzi. Pietre, cibo, fiori, i liquidi. Vado alle fiere d'arte e mi lascio affascinare. Penso ai lavori pittorici e materici di Yago Hortal, dove non c'è nessun utilizzo di Photoshop e le tele sono enormi.

Oppure ai lavori spaziali di Anish Kapoor, fuori scala, potentissimi.

Mi lascio ispirare anche dal lavoro di altri fotografi che non fanno still life ma che in qualche modo raccontano dei mondi che mi incuriosiscono e affascinano. Nan Goldin, Stephen Shore, l'ironia e i colori di Martin Parr. E gli still life di Irving Penn.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? Mi aspettano altre collaborazioni che non posso ancora svelare e poi un paio di progetti personali a cui tengo molto. Ma non sono una che pianifica troppo in avanti. Però potrei pensare all'idea di un libro, non ne ho mai fatto uno.

Come si diventa fotografa? Basta fare una cosa semplice, seguire i propri sogni e trovare la propria strada. Ma prima di tutto occorre essere trasparenti e onesti con la passione che si ha dentro. È qualcosa che ha a che fare con le nostre capacità. Le domande da farsi sono:

In cosa sono brava? D0ve voglio andare?

Una volta che ho capito di poter unire la manualità con la tecnica fotografica, sono diventate la mia quotidianità, il mio linguaggio espressivo.

E ancora Paloma non si stanca di ripetere: "Guardati dentro. Cosa ti piace fare e cosa ti riesce meglio? Se ami la natura, i piccoli dettagli, trova un equilibrio tra queste passioni e sarà molto più facile trovare la tua strada nel mondo della fotografia."

Possono i social network aiutare a essere creativi? Assolutamente sì, sono ottimi biglietti da visita del proprio lavoro. In un certo senso sono utilissimi, ma rischiano anche di confondere le idee, generare pressione da performance e impedirti di guardarti dentro veramente.

Ci dici i tuoi posti del cuore a Madrid? Il quartiere dove fare bar-hopping è Malasagna, c'è tutto! E poi intorno alla piazza Plaza de Olavide lascio a voi scoprire piccole gemme.

In cover a sinistra uno scatto della serie personale Sex for Breakfast e a destra Acapulco Series.