Kim Kardashian qualche mese fa, dopo non poca esitazione (e un bel repulisti del suo IG), ha deciso: la sua nuova cifra estetica è Polaroid. L'abbiamo vista distesa sul letto mentre ne esaminava una manciata, sparpagliate sul copriletto, ed è qualche mese che ci propone (e propina) scatti che sembrano fatti sulla carta che si autoimpressiona. Ma non lasciarti impressionare anche tu: c'è chi molto prima di lei si è innamorato del fenomeno Polaroid.

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Come è nata la Polaroid? Dall’idea di una bambina

Edwin Land è il fisico americano che nel 1929 ha inventato la lente polarizzata (la stessa che hai su tutti i tuoi occhiali da sole), eliminando quelli che all’epoca era fastidiosi riflessi e rovinavano irrimediabilmente la foto. Peccato che si scoprisse solo dopo averla sviluppata, dentro la camera oscura: una stanza buia, in cui si potevano sviluppare le fotografie su carta fotografica che, lasciata per qualche minuto in ammollo dentro bacinelle riempite di composti chimici, reagiva e si impressionava. Insomma un bel trambusto! E prima di poter vedere le foto passavano ore, a volte giorni o addirittura mesi, perché prima di svilupparle bisognava scattare tutto il rullino.

Un bel giorno la figlia di Land, che aveva 3 anni, gli chiese perché la foto non si poteva vedere subito e questo gli accese una lampadina. Si mise all’opera e dopo vent’anni di ricerche brevettò la prima fotocamera istantanea: la Polaroid 95, lanciata nel 1948. Era sufficiente infilare la carta Polaroid dentro la fotocamera: circa 1 minuto (50 secondi, per la precisione) dopo aver scattato si autoimpressionava con la luce naturale. Un prodigio!

Se Edwin Land fosse nato un secolo dopo, probabilmente avrebbe inventato Instagram. Stiamo parlando dell’inventore della Polaroid, mito di Steve Jobs a cui pare si sia ispirato quando, creando l’iPhone, ha permesso di condividere subito in rete le proprie foto.

Più di 70 anni di foto istantanee

Negli anni Cinquanta più di un milione di persone scattavano con la Polaroid: era l’Instagram dell’epoca! Peccato che non avesse filtri, né hashtag, né colori: le pellicole erano in bianco e nero.

È stato negli anni Sessanta, più precisamente nel 1963, che venne lanciata la Polacolor, la prima pellicola a colori. Sempre in quegli anni, i Millennial di allora (che erano la generazione X), diventarono pazzi per la Polaroid Swinger: se vai a frugare in qualche baule di famiglia forse trovi quella che usavano i tuoi genitori!

Negli anni Settanta tutti volevano una Polaroid! Quando nel 1972 uscì la SX-70 col primo rullino quadrato, gli artisti dell’epoca iniziarono a sperimentare: Andy Warhol, il re della Pop Art, adorava scattare con la Polaroid e la usò per documentare le sue stesse opere d’arte, fece ritratti di celebrity, scattò paesaggi. Tutte queste foto sono raccolte nel libro edito da Taschen Andy Warhol – Polaroids 1958-1987.

Andy Warhol Polaroids 1958-1987pinterest
courtesy TASCHEN

È stato negli anni Ottanta che la Polaroid diventò un fenomeno di culto pop, con la mitica Polaroid Sun 600. In quegli anni anche altri brand di fotografia si innamorarono delle istantanee: a fare concorrenza alla Polaroid uscirono la Fotorama e la Instax (negli anni Novanta), di Fujifilm, nei Duemila arrivò anche la Lomo'Instant di Lomography, per nostalgici della fotocamera russa che spopolava vent’anni prima.

Nel 1999 Polaroid tornò alla carica con la fotocamera del nuovo millennio: la i-Zone, che faceva foto adesive, delle dimensioni di un francobollo. I teenager di allora ne andavano pazzi: appiccicavano sulla Smemo quei rettangolini coi loro selfie ante litteram.

In quegli anni iniziavano a girare le prime fotocamere digitali e di lì a poco sarebbero arrivati i social a rubare la scena alle fotografie analogiche. Però un po’ il mondo si è dimenticato della Polaroid e nel 2008 la Polaroid Corporation annunciò che avrebbe smesso di produrre le sue pellicole.

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courtesy POLAROID

Un gruppetto di affezionatissimi ha lanciato The Impossible Project, producendosi le pellicole più famose (SX-70 e 600) che altrimenti si sarebbero estinte. Questo progetto, dichiaratamente impossibile, ha fatto risorgere il mito di Polaroid: nel 2015 hanno lanciato una nuova fotocamera Polaroid, la Socialmatic: la prima polaroid per coindividere le foto direttamente su Facebook e Instagram, con due fotocamere (anche quella frontale per farsi i selfie) e una piccola stampante ZINK, a zero inchiostro.

A seguire sono uscite la Polaroid Snap, POP e Pic-300. Quest’anno è uscita la Polaroid OneStep 2, il reboot dell’originale lanciata nel 1977. La febbre della foto instant scotta sempre di più!

Perché la Polaroid è un mito

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Perché milioni di persone hanno sventolato la pellicola, trepidando nell’attesa di vedere pian piano la foto rivelarsi sotto i loro occhi. Ma anche perché la Polaroid ha segnato dei canoni estetici che ritrovi anche oggi nelle foto che ti scatti sui social.

Prendi i filtri, per esempio: da quelli di Instagram a quelli di Retrica, nascono per imitare l’effetto delle foto istantanee di una volta, aggiungendo in postproduzione le imperfezioni cromatiche che le rendevano così affascinanti e sarebbero impossibili da riprodurre con le sofisticatissime ottiche digitali dello smartphone.

Lo share immediato è un’altra rivoluzione a cui sicuramente sei abituata, ma non è sempre stato così: una volta i tuoi amici, per vedersi ritratti insieme a te nel selfie di gruppo che vi siete scattati in gita, dovevano aspettare settimane.

La Polaroid nella cultura pop

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La nostalgia della Polaroid è un fenomeno super pop. Taylor Swift sulla copertina dell’album 1989 è ritratta da una Polaroid e per i suoi fan ha creato un codice per scaricare 65 Polaroid in cui compare.

Il Tumblr Celebritypolaroids e il sito Portroids, da cui sono tratte alcune delle foto che vedi in questo articolo, raccolgono centinaia di scatti di celebrity immortalate con la Polaroid, anche molto recenti: Beyoncé, Leonardo DiCaprio, Alexa Chung, Adele, Katy Perry.

La TV, i libri, il cinema strabordano di riferimenti alla Polaroid: viene citata in canzoni, film, libri. opere d’arte. In Ritorno al futuro Marty si vede sparire da una vecchia foto di famiglia scattata con una Polaroid. In Memento il protagonista cerca di recuperare la memoria fotografando tutto con la sua Polaroid. Thelma e Louise si fanno un celebre autoscatto con una Polaroid in una scena del film che è ritratta anche nel poster.

Si vedono scatti con la Polaroid in Blade Runner, Donnie Darko, American Beauty, Shining e moltissimi altri film. Il regista Wim Wenders ha una delle più grandi collezioni del mondo di Polaroid: non è un caso se le atmosfere di molti suoi film, da Paris, Texas a Buena Vista Social Club, fino a Il Cielo sopra Berlino, hanno quell’estetica che ci ricorda lo scatto imperfetto, sbiadito e sovraesposto, della Polaroid.

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Quest’anno uscirà un horror intitolato Polaroid, in cui un gruppo di ragazzi che frequentano le superiori si fotografano con una vecchia Polaroid: a tutti succederà qualcosa di terribile. La seconda attesissima stagione di Tredici (13 Reasons Why) abbandona le musicassette della prima stagione e passa alle Polaroid: un colpo di genio per continuare la narrazione restando in tema vintage.