Come ti vedi? «Uno specchio rotto che riflette un'immagine imperfetta e distorta di un corpo che non sento mio, ma con il quale mi trovo costretta a convivere».

Come stai? «Come se non fossi ascoltata o capita. Come se ciò che sento non fosse importante, o abbastanza importante».

Cosa provi? «Appena compiuti 20 anni, sento che l'unico modo per andare a letto felice e soddisfatta è quello di aver fatto una buona impressione sugli altri. Non ho un'idea specifica di chi io sia né di cosa mi piaccia né di cosa sia brava a fare, e se da un lato vorrei cavalcare l'onda dei miei anni con un aperitivo in mano a ridere e scherzare con gli amici, dall'altro mi rendo conto di non avere né la forza né la voglia di reggermi in piedi. Mi sento in colpa quando mangio, quando non parlo e quando una volta uscita penso solo a ritornare a casa. A volte neanche il pensiero dell'amore mi dà conforto. Ultimamente nulla mi dà conforto. E mi odio per questo, perché non c'è nulla che vada particolarmente male. Cerco di passare le giornate così, facendo quello che devo e il più presto possibile per non avere pensieri. So che non smetterò di cambiare, è l'unica cosa che so. Spero solo di non lasciare mai indietro il mio desiderio di essere felice, davvero e in qualunque modo».

La Grande Inchiesta sul corpo e sulla salute mentale

Le vostre parole, i vostri pensieri. Ci siamo entrati dentro, insieme, e li abbiamo decodificati con la terza Grande Inchiesta di Cosmopolitan (dopo quella sulle relazioni e sul lavoro). Un questionario di 22 domande alcune aperte, altre a risposta multipla (nove minuti in media, il tempo per rispondere) al quale nelle scorse settimane avete partecipato in oltre 5000. Utenti del sito di Cosmopolitan, amici del brand da Alessia Lanza, a Martina Socrate, da Francesca Michielin a gIANMARIA. Follower inscalfibili e passanti occasionali. Perché il mettersi a nudo, protetti dall'intimità dell'anonimato, su temi così vicini a tutti, è stata un'opportunità. Per scoprirsi, per raccontarsi, per dirci davvero come la stiamo vivendo.

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Era tempo che noi di Cosmopolitan cercavamo la via giusta per un dialogo onesto sul tema della salute mentale. Una necessità, per le generazioni più giovani, Gen Z ma anche Millennial, quelle che durante la pandemia hanno sofferto l'interruzione dei rapporti umani, sviluppando disagio, apatia, pensieri intrusivi. Giovani ragazze e ragazzi divorati dall'ansia, dal non sapere qual è la direzione. Incerti nelle loro forme che stanno ancora cambiando, e che sempre lo faranno, nella vera crescita verso l'età adulta perché, come ci ha spiegato il prof. Giampaolo Perna, Direttore Scientifico Humanitas Psico Care e docente Humanitas University, «il momento di transizione arriva intorno ai 23 anni, quando a livello cerebrale la parte salda del cervello si collega a quella emozionale, e si stabilizzano i comportamenti». E poi ci sono le celeb, i nostri idoli, quelli che hanno avuto il coraggio di ammettere che le domande dell'inchiesta li hanno toccati nel profondo. «Per fare un po' di chiarezza e acquisire qualche informazione in più sul nostro benessere», scrive Jolanda Renga; «per farci delle domande su come ci sentiamo», aggiunge Ditonellapiaga. Perché la salute mentale è un tema imprescindibile.

Il risultato globale del grande lavoro che ha coinvolto la redazione di Cosmopolitan, la società di ricerche InTribe SB, la psicologa e tiktoker Irene Sanguineti, il comitato scientifico di Humanitas sarà presentato nel prossimo numero del nostro magazine, The Self Issue, in edicola dal 12 aprile. E ne parleremo anche dal vivo durante CosmoIAM Materia Futura, la mostra evento organizzata da Cosmopolitan a Milano nella settimana della Design Week (dal 19 al 21 aprile presso Casa Emergency, sui nostri social il calendario degli eventi gratuiti e aperti al pubblico). Un percorso immersivo per provare a capire come la Gen Z viva e risponda a una domanda cruciale – quella sul futuro. Nei panni di madrina di CosmoIAM, la cantautrice Levante, attualmente in tour nei teatri con Opera futura (dal titolo del suo ultimo album).

«Stare bene è un tema complicato della natura umana», scrive @psyrenesanguineti (oltre 600k follower tra Ig e TikTok): «mettersi in secondo piano, non ascoltarsi, dire quei "sì" quando invece vorremmo urlare un bel "no", rimanere intrappolati in relazioni che non ci appagano. Suona familiare, vero? A volte dimentichiamo che il nostro centro siamo noi, che per stare bene con noi stessi bisogna coltivarci come fossimo un giardino. Strappare le erbacce, nutrire le piante, assaporare i momenti di fioritura e vegliare con attenzione quando arriva l’inverno e ci sono meno ore di luce».

I dati più significativi

Ed eccoci ai numeri. Alla Grande Inchiesta sul corpo e sulla salute mentale hanno partecipato oltre 5000 utenti, in maggioranza donne tra i 15 e i 27 anni. Il 97% degli intervistati ha dichiarato che vorrebbe cambiare delle cose di sé; il 70,7% identifica il benessere con lo stare bene con se stessi, il 46% con il non avere preoccupazioni o ansie. Il 49,8% dichiara di stare male al pensiero dell'incertezza del futuro, il 94% degli utenti Gen Z che ha risposto al questionario soffre o ha sofferto di stress; il 65,1% condivide le preoccupazioni con gli amici, il 33% con la famiglia, lo 0,8% con gli insegnanti. Il 68% si vergogna di ammettere i propri problemi, il 54% confessa di andare dallo psicologo e l'87% lo considera uno strumento utile per conoscersi. Per stare meglio, il 71% si affida allo svago e agli amici, il 60% allo sport. E infine i social: il 57% dichiara di usare filtri per le foto e di prestare attenzione al successo dei propri post. «Molti studi hanno indagato come ci siano alte correlazioni tra l’esposizione a contenuti digitali di perfezione irrealistica e lo sviluppo di comportamenti disfunzionali, in parole povere tossici, nei confronti del cibo e del proprio corpo» spiega la psicologa Irene Sanguineti. «Eppure ognuno sceglie cosa far vedere di sé nelle interazioni sociali. Ognuno mostra all’altro la versione di sé che desidera. Esiste, quindi, un filtro anche nella vita reale. La differenza con quello digitale è che quello reale io posso “abbatterlo”».

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Cosmopolitan

Volere è potere, ci ha insegnato Anna Pepe, 20 anni, diva del rap e (meravigliosa) cover star del prossimo numero di Cosmopolitan. E allora abbattiamo i filtri e riprendiamoci la vita a cominciare da noi stessi, da chi siamo (e non da chi vorremmo essere) e da come siamo davvero perché, come ripete la giovane artista, la più ascoltata del 2023, «Alle ragazze che vorrebbero essere come me dico quel che ho capito io: finché non ti accetti da solo, gli altri non lo faranno mai».


«Cosmopolitan The Self Issue» scrive la direttrice Lavinia Farnese nel suo editoriale «è un viaggio nella consapevolezza. Che ci dovremo pur salvare dall’overthinking, imparare qualcosa dalla tunnel vision per entrare dentro al senso di domani, e farlo nel solo oggi che esiste». Un oggi in cui «altro non dovremmo impegnarci che nell’esistere bene, quel mai banale equilibrio fisico, psichico e sociale che chiamiamo benessere».