Ho scoperto molto tardi che il sesso tra una coppia sposata è, di fatto, anche un atto di culto nell'Islam. Ed ero troppo avanti con gli anni quando ho scoperto che il piacere per le donne musulmane è un diritto islamico e, se non soddisfatto, può essere motivo di divorzio immediato. Invece di crescere con queste conoscenze, ho dovuto scoprirle da sola sfogliando le pagine di Reading Women In Islam della dottoressa Asma Barlas. Non mi era mai stato insegnato ad apprezzare le sfumature che l'Islam offre quando si tratta del corpo delle donne e del nostro piacere sessuale.

Ma come potevo saperlo? Come molte altre donne musulmane, raramente ho sentito la parola "sesso" in casa mia; non quando ho iniziato la pubertà e non quando stavo diventando una giovane donna. Anche quando mi sono trasferita e sono diventata più indipendente, l'argomento sesso è stato affrontato raramente. Al contrario, ricevevo avvertimenti su cosa non fare e su come «non portare vergogna» in quanto figlia di una famiglia Desi (proveniente dal Sud-est Asiatico) e diasporica.

«Come molte giovani donne musulmane, ero impreparata a tutto ciò che riguardava il mio corpo e l'idea di modestia si confondeva con quella di vergogna»

Il corpo delle donne veniva trattato come se fosse un elefante nella stanza: se non avessimo mai parlato di sesso, forse il peccato non avrebbe mai contaminato il nostro mondo.

Non sono la sola. La mia esperienza di crescita segnata da una mancanza di conoscenza riguardo al sesso, e persino da una confusione su quali siano i miei diritti islamici come donna musulmana, non è rara. La poetessa, conduttrice radiofonica della BBC e autrice di These Impossible Things Salma El-Wardany è cresciuta in una famiglia di origini egiziane, irlandesi e sud-asiatiche e racconta: «Sono cresciuta in una famiglia che cambiava canale non appena in un film appariva un bacio. Oppure, se eravamo al cinema quando succedeva, mio padre mi sgridava ad alta voce e mi diceva di non guardare. L'intimità fisica era percepita come un'enorme cosa nascosta che in definitiva era sbagliata, sporca, sudicia e proibita».

«Sono cresciuta in una famiglia che cambiava canale non appena in un film compariva un bacio»

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In cerca di risposte, Salma ha cercato informazioni sul suo corpo e sul sesso spulciando nelle profondità di Internet e nei porno. Ora, con il senno di poi ed essendo un adulta, sa che queste risorse sono anche insegnanti inaffidabili. Ma cosa doveva fare? Dove altro poteva andare una giovane musulmana con domande su ciò che è naturale?

«Non parlare di sesso è incredibilmente pericoloso. Significa che le persone vengono spinte al di fuori della fede e fanno cose non sicure», dice Salma. «Il livello di vergogna applicato alle persone che fanno sesso o sono fisiche in qualsiasi modo è debilitante e fa sì che alcune persone non vogliano far parte della fede, perché dovrebbero farlo se sentono di non poter parlare tranquillamente della loro sessualità in quel contesto?».

«Dovremmo conoscere ogni aspetto del nostro corpo per riappropriarci del nostro diritto al piacere»

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«Le donne musulmane stanno iniziando solo ora a parlare dell'importanza di toccarsi, di esplorarsi e di sapere cosa ci piace e quanto sia importante per poterne poi godere con altre persone», afferma Alya Mooro, autrice di The Greater Freedom: Middle Eastern Women Outside Of The Stereotypes. Alya è convinta che sia importante avere un buon rapporto con il proprio corpo, prima di tutto. E pensa che questo dovrebbe essere incoraggiato fin dalla giovane età e che la curiosità per la propria anatomia non dovrebbe essere vista come qualcosa di sessuale.

«Dovremmo sapere com'è fatto il nostro corpo e cosa fanno le diverse parti, in modo da poterlo apprezzare davvero e non provare paura e vergogna. In questo modo, saremo in grado di appropriarci del nostro diritto al piacere».

"Ho sempre pensato che il sesso sia solo una cosa piacevole. Non ho mai provato vergogna"

Per la comica e autrice di Sex Bomb, Sadia Azmat, il sesso è solo sesso. «Non credo di dover avere un rapporto specifico con il sesso solo perché sono una donna musulmana, soprattutto non quando si tratta delle categorie in cui la società mi mette». C'è la presunzione che essere una donna musulmana debba comportare determinate lotte o narrazioni, cosa che la stessa esistenza di Sadia sfata. «Ho sempre pensato che il sesso sia solo una cosa piacevole. Non ho mai provato vergogna. Non appena riesco a capire come conquistare qualcuno, lo faccio e basta».

Ovviamente il sesso raramente riguarda solo il sesso. Molto della nostra identità e della nostra autostima può essere legato ad esso. «Il momento che ha cambiato la mia percezione del sesso è stato quando ho capito di meritare l'amore. Crescendo non mi sembrava che questo aspetto fosse valorizzato. E penso che questo sia ciò che mancava, perché se non dai priorità alla tua soddisfazione sessuale in qualche misura, allora perché dovrebbe farlo chiunque altro?».

Per Salma, Alya e Sadia, così come per molte altre giovani donne musulmane, il sesso è un viaggio che hanno dovuto affrontare da sole. Tuttavia, anche se tutte hanno percorso un cammino unico, la meta comune che hanno raggiunto è la comprensione che la sessualità e il piacere sono un loro diritto. «Ho lavorato molto duramente per allenarmi a pretendere piacere dalle mie interazioni sessuali invece di essere un contenitore del piacere maschile», dice Salma. «È stato un percorso molto lungo e difficile. Immaginate quanto sarebbe stato diverso se avessimo potuto avere conversazioni aperte e oneste sul sesso durante la nostra infanzia. Abbiamo avuto membri della comunità più anziani a guidarci». Per Sadia, si tratta anche di poter sentire e abbracciare la desiderabilità: «Voglio solo che le donne musulmane sappiano di essere sexy».

Per fortuna, c'è una nuova ondata di educatori che si sta facendo sentire nello spazio del benessere sessuale per evitare alle giovani generazioni il silenzio sulla sessualità. Tra loro c'è Angelica Lindsey-Ali, educatrice sessuale e wellness coach con oltre 50.000 follower su Instagram. Conosciuta dai suoi follower come "la zia del villaggio", Angelica si adopera per garantire alle donne musulmane le migliori esperienze sessuali e non lascia nessun argomento off limits. Allo stesso modo, l'esperta di benessere sessuale Sameera Qureshi usa il suo seguito di migliaia di persone sui social media per aiutare le donne musulmane a superare gli stigmi negativi che circondano il sesso e a migliorare la loro vita sessuale. Con l'aumento delle risorse accessibili per il benessere sessuale delle donne musulmane, da parte di altre donne come loro, il futuro appare luminoso. Ora le donne musulmane hanno maggiori probabilità di trovare informazioni rivolte direttamente a loro e alle loro esigenze, invece di essere escluse da una conversazione tanto necessaria.

DaCosmopolitan UK