Alle Olimpiadi di Rio del 2016 Federica Pellegrini stava per lasciare tutto. Quando non è salita sul podio ha pensato di ritirarsi, chiudere con il nuoto con l'amaro in bocca. Poi, però, ci ha ripensato, ha deciso di continuare fino alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e ai Campionati italiani invernali 2021, ritirandosi in bellezza e lo ha potuto fare solo dopo aver capito il motivo della sconfitta di Rio. «Mi sono ascoltata dentro a lungo, ho parlato con Matteo (suo marito e allenatore, ndr) e alla fine abbiamo capito che la causa è stata la vicinanza al ciclo, l'ho calcolato malissimo», ha dichiarato al Corriere della Sera parlando di come le mestruazioni nello sport siano ancora un tabù. Oggi su questo argomento la campionessa italiana terrà una lectio magistralis all'Università San Raffaele che il 29 settembre le conferirà una laurea ad honorem in "Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate".

instagramView full post on Instagram



«Mi sono trovata a gareggiare nel momento per me peggiore fisicamente: mi sentivo come su un'altalena, con cali e stanchezze repentine», ha raccontato Pellegrini parlando di Rio e da allora non ha mai fatto mistero di come le mestruazioni influenzino molto le sportive, sia a livello pratico che socio-cultuale. La tesi che la nuotatrice presenterà in occasione della consegna della laurea honoris causa si intitola non a caso "La donna e la performance sportiva: come il ciclo mestruale può influenzarne la prestazione" e partirà dall'esperienza della campionessa cercando di scardinare lo stigma che ancora esiste. La cerimonia, hanno comunicato dall'ateneo, si terrà alle ore 11 di giovedì 29 settembre nell'aula magna di via di Val Cannuta a Roma. All'evento prenderanno parte Giovanni Malagò, presidente del Coni, Fabio Vaccarono, presidente e amministratore delegato del gruppo Multiversity e il rettore Vilberto Stocchi.

federica pellegrini riceverà una laurea honoris causapinterest
Paolo Bruno//Getty Images
Federica Pellegrini dopo una gara nel 2020

«Non se ne parla, è ineducato, sta male», ha raccontato Pellegrini in un'intervista a Repubblica riferendosi alle mestruazioni, «Non si studia nemmeno il ciclo femminile a livello sportivo. Effetti collaterali e conseguenze». La trentaquattrenne ha invece raccontato di come abbia dovuto organizzarsi per "gestire" il ciclo mestruale sostenendo l'importanza di normalizzare questo aspetto della vita delle sportive e di parlarne senza vergogna. «Io l’ho fatto con la psicologa Bruna Rossi, abbiamo cercato di regolarizzare e di calcolare il ciclo. Io prendo la pillola. Ma se parlo di queste cose rientro nel genere piccola donna alle prese con problemi suoi, poco interessanti. Il ciclo non va d’accordo con il mito».