Mentre gli Stati Uniti erano proiettati nella Gilded Era e intenti a commentare i look del Met Gala, tra strascichi e corpetti, l'atmosfera sognante dell'e evento è stata bruscamente interrotta da una notizia che nessuno si aspettava, almeno non in questo momento. È stata diffusa in esclusiva da Politico la prima bozza dell’attesa decisione della Corte Suprema USA sull'aborto in Mississippi. Non ci sono buone notizie: pare che i giudici conservatori, che detengono la maggioranza, siano determinati a ribaltare la storica sentenza Roe v, Wade su cui si basa da decenni la tutela dell'aborto nel Paese.

la corte suprema usa vuole mettere in dubbio le tutele sull'abortopinterest
Kevin Dietsch//Getty Images
Una ragazza alla veglia di protesta contro la decisione della Corte Suprema


La sentenza definitiva dovrebbe arrivare a giugno, ma la diffusione di questa bozza ha sconvolto un po' tutti, date le drammatiche conseguenze che potrebbe avere una decisione simile su migliaia di donne. Secondo Il Post, tra l'altro, è la prima volta in tempi recenti che la bozza di una decisione della Corte viene diffusa pubblicamente mentre un caso è ancora sotto esame. Si tratta di una documento di lavoro, per ora, ma le premesse non sono affatto buone. Il giudice conservatore Samuel Alito, ha scritto infatti nel documento che la sentenza Roe v. Wade «è stata vergognosamente sbagliata fin dall’inizio» e che dovrebbe essere rivista. Il giudice, tra l'altro, parla a nome della Corte, cosa che fa pensare che si sia già formata una maggioranza favorevole.

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Ieri sera si è tenuta una vegli di protesta pro choice di fronte alla Corte Suprema a Washington

La bozza, nello specifico, riguarda la richiesta del Mississippi di vietare la possibilità di abortire dopo 15 settimane. Normalmente una legge del genere verrebbe bloccata perché in contrasto con la sentenza del 1973, Roe v. Wade, che stabilisce la legalità dell'aborto a livello federale. La Corte, però, ha accolto la richiesta dello Stato conservatore e ora potrebbe rivedere la questione aborto in modo radicale. Il problema è che negli Stati Uniti non esiste una legge che regolamenti l'IVG: la sentenza Roe v. Wade è la garanzia principale. Tuttavia, da quando i conservatori hanno la maggioranza alla Corte Suprema, diversi Stati (il Texas in primis) hanno cercato di introdurre norme che limitassero il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza. Se i giudici dovessero effettivamente cambiare la sentenza, secondo il New York Times, quasi la metà degli Stati introdurrebbe leggi per limitare l'IVG e la libertà delle donne di decidere del loro corpo e del loro futuro.

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Alla notizia, i politici Democratici hanno espresso in modo compatto preoccupazione e sgomento (compresa Hillary Clinton, direttamente dal Met Gala), mentre molti Repubblicani hanno accolto favorevolmente la posizione della Corte. Anche le associazioni pro choice hanno denunciato la gravità della situazione e ieri sera si è tenuta una veglia di protesta davanti alla Corte Suprema. I sondaggi, in realtà, dicono che sono pochi gli americani che vogliono che la Roe v. Wade sia rivista: nel 2020, AP VoteCast ha rilevato che il 69% degli elettori alle presidenziali preferirebbe che le cose rimanessero come sono. Il problema è che i conservatori hanno il controllo della Corte Suprema e, dopo la notizia di ieri, lo scenario peggiore sembra davvero più vicino che mai.