«Dove c'è una bella ragazza insicura, c'è un ragazzo che fa negging», si legge su Urban Dictionary. Stiamo ormai catalogando tutta una serie di comportamenti dannosi in cui ci si può imbattere quando si esce con qualcuno. A quanto pare nessuno è al sicuro: ghosting, mansplaining, tone policing ma anche spiking, stealthing e upskirting. Inglesismi (o neologismi?) più o meno spaventosi che non si sa bene se ci rendano più preparate ad affrontare il maleducato/molestatore di turno (se non altro sappiamo cosa rinfacciargli quando farà finta di niente) o ci facciano solo venire voglia di rimanere a casa preferendo Netflix a Tinder. Ora l'ultima novità sul web è il "negging": forse non l'avrete mai sentito, ma è probabile che l'abbiate sperimentato (così si dice).

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Sempre secondo Urban Dictionary, il negging è la pratica di insultare in modo velato la persona che si ha davanti per farla sentire in una posizione di inferiorità: «Forse dovresti cambiare taglio di capelli, questo non ti dona particolarmente», «Di solito esco con le modelle, è piacevole uscire con una ragazza normale», «Alla fine è stato interessante parlare con te, non me lo aspettavo». Ovviamente, come spiega su TikTok la dating coach @findingmrheight, chi riceve questo tipo di commenti sa di star venendo in qualche modo insultato, ma non trova un modo giusto per reagire senza dare l'impressione di stare esagerando. «Anche se sappiamo che chiunque può insultarci», spiega in un video, «c'è una parte del nostro cervello che pensa: "Beh, mi ha appena insultata, dev'essere migliore di me, devo mettermi alla prova per mostrare che ha torto"».

Questo, come fa notare The Stylist è un fenomeno che si verifica spesso su Tinder. Le stesse bio di certi utenti sono un campanello di allarme negging. Frasi come «Cerco qualcuno che sappia il fatto suo e valga il mio tempo» oppure «Andremo d'accordo se hai senso dell'umorismo» o ancora «Se ti chiedo che libri leggi e dici "Preferisco i film" è probabile che ti ghosti» servono soprattutto per stabilire, a livello inconscio, una gerarchia. Evidentemente la persona che chiede cose del genere ha un ottimo senso dell'umorismo e gusti impeccabili in fatto di libri, oppure sta semplicemente tentando di sminuire chi ha davanti giustificando comportamenti poco gentili. Il rischio è che si instauri un meccanismo tale per cui chi viene criticato è spinto a dimostrare all'altro che si sbaglia, finendo, però, solo per sottostare alla continua sensazione di non essere all'altezza. Forse saper riconoscere il negging serve a tutelare la propria autostima o forse solo a imparare a matchare meglio su Tinder.