Tra tutti i proverbi esistenti sul sonno (da «Chi dorme non piglia pesci» a «Il mattino ha l'oro in bocca») ce n'è almeno uno che ha qualcosa di vero da dirci: «Il mondo è di chi si alza presto». Esatto, il mondo è dei mattinieri, ma non per il motivo che ci hanno sempre cercato inculcare. No, non è vero che chi dorme alla mattina e va a letto tardi la sera è più pigro e meno organizzato di chi salta in piedi con la sveglia delle 6.30, semplicemente la nostra società è stata organizzata per favorire le prime ore del giorno con buona pace di chi non si ritrovava, non si ritrova e non si ritroverà mai in questo schema. Il problema, però, è che quando si parla di ritmi sonno/veglia c'è sempre qualcuno che ha qualcosa da insegnare: c'è chi ti dice che è tutta questione di forza di volontà, chi ti spiega come mai prima dell'una di notte non ti viene sonno (devi cambiare la tua alimentazione/il tuo approccio/il tuo materasso) e chi si vanta di aver bisogno solo di quattro ore di sonno a notte. Tutto questo ha un nome, si chiama "sleep shaming" ed è il momento di darci un taglio.

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«La società è sempre stata organizzata per le persone mattiniere poiché prima dell'elettricità e dell'illuminazione artificiale, era importante lavorare nelle ore diurne» spiega a Glamour Magazine la psicologa Lindsay Browning, «Le persone che vanno a letto più tardi e si svegliano più tardi spesso vengono dipinte come pigre». Già, chi fa parte di questa categoria lo sa bene perché probabilmente è da tutta la vita che si sente dire «Vai a letto prima e vedrai che la mattina hai meno sonno». Il problema è che alcune persone, per quanto ci provino (certo la forza di volontà, gli impegni e quattro sveglie a distanza di cinque minuti aiutano), non riescono comunque a percepire come "naturali" gli orari imposti dalla società. «Siamo tutti nati con 'geni dell'orologio' che aiutano a determinare il nostro cronotipo», spiega a Glamour la psicologa Maja Schaedel fondatrice di The Good Sleep Clinic . «È davvero importante dormire a sufficienza, ma è anche molto importante dormire all'ora giusta della sera o della notte per essere sincronizzati con il nostro cronotipo, altrimenti possiamo sperimentare degli 'effetti da post - sbornia'».

che cos'è lo sleep shaming contro chi si alza tardi la mattinapinterest
CBS Photo Archive//Getty Images

Come conferma il Guardian, infatti, il campo della cronobiologia cerca di capire come gli individui sono guidati da un orologio interno - il loro "cronotipo" appunto - che dipende dalla genetica, non dalla forza di volontà. All'interno dello spettro c'è chi - a parità di ore di sonno - risulta naturalmente più attivo la mattina e chi invece è più produttivo la sera (fino ad arrivare ai più nottambuli). I biologi evoluzionisti, infatti, pensano che le comunità con più variazioni nei cronotipi avessero maggiori probabilità di sopravvivere: se non tutti hanno bisogno di dormire allo stesso tempo, allora c'è chi può stare di guardia e proteggere chi sta riposando. It makes sense, ma allora perché continuiamo a non volerlo accettare? «Ci è stato fatto il lavaggio del cervello per credere che i mattinieri siano esseri umani più felici, di maggior successo, più disciplinati e in tutto e per tutto migliori dei nottambuli» spiega la dottoressa e scrittrice Jessica Batchelor, «Non posso dire a nessuno quando vado a dormire, quando mi sveglio, quando faccio la doccia, quando mangio o faccio un pisolino senza essere giudicata». Il problema, come al solito, sta nella rigidità di alcuni schemi sociali che, pur essendo ormai superati (oggi non dobbiamo più seguire i ritmi del lavoro nei campi) vengono presi per buoni acriticamente. Inoltre siamo ossessionati dalla produttività e così chi ha bisogno di più ore di sonno o fatica ad adattarsi ai ritmi di lavoro imposti viene sminuito e si trova costretto a lavorare in condizioni sfavorevoli. Dovremmo cercare di aprire le nostre menti accettando che non può esistere un solo modo valido di vivere e che dovrebbe essere la società ad adattarsi (per quanto possibile) alle esigenze delle persone e non viceversa. Per chi avesse bisogno di sentirselo dire: rimandare la sveglia è normale, lavorare alla sera è normale, sentirsi assonnati se il proprio cronotipo non coincide con quello accettato di default è normale.