"Non sono una modella, non ho mai fatto un programma tv e non ho mai interpretato un ruolo da protagonista in un film", no, però Benedetta De Luca è molte altre cose: un'influencer, un'attivista, una conduttrice e una manager oltre che che la nostra nuova paladina body positive alla Mostra del Cinema di Venezia. "Credevo di non poter essere parte di questo mondo", ha scritto su Instagram la trentaquattrenne, "perché “troppo bassa”, con 'qualche chilo di troppo' e soprattutto, senza nasconderci dietro ad un dito, ho un’evidente disabilità. Ed invece Lunedì ero lì, sfilavo orgogliosa su quel prestigioso tappeto rosso", Stampelle alla mano e sorriso incorniciato da un rossetto rosso acceso, De Luca ha partecipato alla prima del film di Stefano Mordini La scuola cattolica posando per i fotografi sul red carpet e ricordando a tutti che è arrivato il momento di smetterla con questa gerarchia dei corpi e che marginalizza ed esclude. Ogni corpo è valido e non è solo uno slogan.

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"Ho posato orgogliosa, senza nascondere nulla di me, non temevo giudizi, non temevo di non essere all’altezza. Anzi, fremevo dalla voglia di mostrare al mondo quanto sia importante dar valore alla diversità, quanto sia bello poter far sentire rappresentate tante persone che vivono una situazione simile alla mia". Così De Luca ha celebrato l'evento sul suo feed da 121mila follower, punto di riferimento per chi non ne può più delle solite narrazioni stereotipate che vedono la disabilità come tratto totalizzante della persona. "Spesso mi chiedete: 'la tua disabilità è un peso per te'", scrive sempre su Instagram, "Senza fare troppi giri di parole vi dico che sì, purtroppo lo è quando mi trovo in un ambiente non pronto ad accoglierla, quando vi sono tante, troppe barriere architettoniche, quando una città non è a misura di disabilità motorie e sensoriali". È la nostra società abilista che spesso e volentieri rende invisibili e "estranei" i corpi non conformi ed è per questo che è importante mostrarli e includerli ovunque e sempre di più.

Laureata in giurisprudenza, Benedetta Del Luca, lotta da anni com ironia e determinazione per smantellare i pregiudizi sulle persone con disabilità. Ha anche lanciato una linea di moda accessibile per combattere l'idea che la moda sia rivolta solo a certi corpi e non ad altri perché tutt* ci meritiamo di vederci risplendere . "Vorrei poter rappresentare tante donne che non si sentono perfette nel proprio corpo", ha spiegato al Messaggero, "e vorrei che a kermesse così importanti fosse sempre più forte un messaggio di inclusione. Non solo come missione sociale ma come strategia di sviluppo". De Luca ha dedicato questo successo alla lei del passato, quella che per anni è stata costretta a una vita in ospedale tra continui interventi e fasi di riabilitazione, quella a cui i professori sconsigliavano di partecipare alle gite scolastiche per i "troppi ostacoli" (e che invece ci andava lo stesso), quella che gli uomini guardavano diversamente perché "non puoi essere bella e avere una disabilità". "Questo traguardo lo dedico alla me bambina, sofferente in un letto di ospedale", ha scritto sempre sotto il post, "alla me adolescente vittima di bullismo, a quelle porte in faccia, ai miei momenti no, alla mia salute labile e alla mia voglia di vivere, perché è grazie a tutto questo se sto costruendo la donna che sono oggi". E se sta lottando per un mondo più giusto, aggiungiamo noi.