"L’idea era quella del kintsugi. La tecnica giapponese che esalta l’arte di abbracciare il danno. Quella tecnica dei vasi giapponesi che una volta spaccati invece di essere buttati via vengono riaggiustati con l’oro". Così la nostra Gessica Notaro commenta a Il Fatto Quotidiano il suo nuovo libro, Nata sotto una buona stella, in uscita con Mondadori. Sulla copertina una foto del suo viso venato d'oro e una mano a coprire l'occhio che l'aggressione del 2017 ha danneggiato al punto da costringerla a sottoporsi a innumerevoli interventi chirurgici. "Ho deciso di esaltare queste rotture/fratture per valorizzare il danno anziché nasconderlo. Anche il punto debole può diventare un punto di forza". Si tratta di un libro scritto per tutte le persone che, come lei, hanno vissuto o vivono relazioni tossiche che mettono a rischio la salute fisica e mentale, ma è stato anche un modo per Notaro di mettere nero su bianco la sua storia, di guardarsi indietro e osservare la strada percorsa.

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"Ho aperto talmente tanti cassetti che erano stati chiusi che sono tornati alla mente dettagli che avevo rimosso", racconta, "È stato un grande lavoro di introspezione, non è stato semplice, è stato doloroso ma mi ha aiutata". La storia di Notaro è anche la storia di tutte quelle donne che rimangono "bloccate" in relazioni pericolose che sfociano in atti di violenza o in femminicidi: la notte del del 10 gennaio 2017 o è stata aggredita dall’ex compagno Edson Tavares che la perseguitava fin da quando lei l'aveva lasciato. L'uomo l'ha sfregiata al volto con dell’acido attentando alla sua vita e da lì è iniziato un lungo percorso fatto di interventi chirurgici, dolore, ma anche forza e voglia di vivere, Gessica si è esposta facendoci portavoce di tutte quelle donne vittime di abusi domestici, di stalking e violenza per mano di compagni e familiari. "Chi rimane incastrato in una dipendenza affettiva è come rimanesse intossicato", spiega sempre al Fatto Quotidiano, "come se facesse uso di sostanze stupefacenti. Da vittima non sei più in grado di intendere e volere. Questo la gente deve capirlo. In molti dicono: sta lì infognata e non si lascia aiutare. Queste vittime per quanto possano essere forti, se cascano in queste trappole non riescono più a sganciarsene. È come una dose di eroina, all’inizio ti piace però poi capisci che ti sta portando alla morte, ma quando provi a farne a meno ti manca l’aria".

Nel suo libro Notaro ripercorre l'inizio della sua relazione, i passaggi che l'hanno portata a fidarsi di colui che poi sarebbe diventato il suo carnefice e poi lo stalking, la paura e infine la notte dell'aggressione e il risveglio all'ospedale. "Ho sempre avuto un carattere molto forte e pensavo: ma che problemi hanno queste stupide che si fanno trattare così? Ed è l’errore che fanno tantissime persone". Quello che emerge però dirompente dalle pagine del libro è lo sguardo di Gessica sul mondo e sulla vita, la sua scelta di rialzarsi e lottare per tornare alla luce. Lottare per lei e lottare per le altre donne, senza più giudizi ma con la consapevolezza di meritare giustizia e un mondo dove la libertà femminile non sia punita con violenza e manipolazione.