Chi non è mai arrivata in ritardo nemmeno una volta nella vita scagli la prima pietra.

Se la frase che dici più spesso non appena ti presenti a un appuntamento è “Scusami, sono in ritardo” potresti fare parte di quella vasta cerchia di ritardatari cronici che, per quanto si sforzino e si impegnino costantemente ad arrivare puntuali sul posto di lavoro, a una cena con la BFF o al cinema (dove entrano sistematicamente quando il film è iniziato da un pezzo), finiscono sempre con l’accumulare un enorme ritardo, scatenando così l’ira funesta di chi è arrivato in orario ed è rimasto in attesa per una quantità di tempo che sembra interminabile.

Le ragioni per cui le persone non riescono ad essere puntuali sono molteplici ma, alla base, sembra esserci un unico filo conduttore che unisce tutti gli individui cronicamente ritardatari. Di che cosa si tratta? La risposta in realtà è davvero molto semplice e quasi ‘banale’ nella sua essenza, ma anche tremendamente vera:

le persone vivono in ritardo perché non vogliono essere in anticipo, that’s all.

Questo però naturalmente non significa che essere ‘affetti da ritardo cronico’ sia una malattia inguaribile dalla quale non c’è via d’uscita, con un po’ di sano impegno, tanta buona volontà e (soprattutto) un orologio funzionante che spacca il secondo segnando l’ora esatta si può riuscire senza troppa fatica. Ecco quindi 5 motivi che potrebbero spiegarti perché sei sempre in ritardo e alcuni semplici metodi efficaci per risolvere questo problema che, forse, non crea particolari danni a te stessa (se non sul posto di lavoro), ma che sicuramente genera non poca insofferenza in chi ti sta intorno (ed ha la sfortuna di essere puntuale).

1 – Sottovaluti la durata delle cose

Secondo quanto riportato da uno studio realizzato da Science Alert, le persone troppo ottimiste stimerebbero in modo errato (di un significativo 40%) le tempistiche necessarie per completare le attività che hanno da svolgere, non riuscendo così a mantenere fede a tutti gli impegni presi e non tenendo mai conto delle esperienze negative precedenti che li hanno portati ad arrivare tardi ad un appuntamento. Praticamente sarebbe un po’ come dire che una persona che esce di casa tutti i giorni alle 8.00, facendo sempre 1 ora e 30 di coda ed arrivando sistematicamente sul posto di lavoro con mezz’ora di ritardo, non sarebbe comunque portata ad uscire in anticipo, continuando a confidare nel fatto che prima o poi la coda non ci sarà.

Come risolvere il problema? Secondo una ricerca pubblicata nel 1994 sul Journal of Personality and Social Psychology dal titolo ‘Esplorare il "Fallimento della pianificazione": perché le persone sottovalutano i tempi di completamento delle loro attività’, le persone sarebbero state in grado di ridurre il loro ritardo prendendo in considerazione una varietà di fattori come le loro esperienze precedenti, i ricordi e ‘calcolando’ in modo meno ottimistico le tempistiche necessarie. Esistono poi altri metodi decisamente più semplici e molto più efficaci come utilizzare una delle tantissime App che ‘tengono il tempo’ o, in alternativa, affidarsi completamente a qualcuno che sia in grado di stimare il tempo che hai realmente bisogno per svolgere le tue attività, calcolando di conseguenza tutte le tue mosse.

2 – Sei multitasker (ma non lo sai gestire)

Se detesti restare seduta ad oziare sul divano riempiendo le tue giornate con mille impegni, senza poi riuscire a stare dietro a nessuno, potresti essere una multitasker doc, soprattutto se perdi tantissimo tempo quando cerchi di riordinare le idee per passare da un'attività all'altra, riducendo così drasticamente la quantità di tempo che hai da dedicarle, rendendo ogni singolo switch sempre più farraginoso e complesso. Ma a questo punto non sarebbe meglio iniziare e finire una cosa prima di pensare alle successive 10?

Come risolvere il problema? Quando inizi una cosa non farti distrarre dal telefono che squilla, dall’ennesima replica de Il Trono Di Spade che danno in tv o dal profumo di pizza che arriva dalla casa del vicino, ma concentrati esclusivamente su ciò che stai facendo in quel momento senza lasciare che il mondo circostante prenda il sopravvento. Potresti anche provare poi ad utilizzare la tecnica del clustering, che prevede di svolgere alcune attività quotidiane sempre alla stessa ora (come ad esempio: ore 19.30 controllo mail) e con una durata di tempo massima (tipo 15 minuti), in modo da limitare al minimo la procrastinazione e le perdite di tempo inutili, sfruttando al massimo i momenti che hai a disposizione.

3 – Percepisci il tempo in modo diverso

Anche se nessuno te lo aveva mai detto nel 2001, come riportato da Science Alert, il professore Jeff Conte della San Diego State University ha scoperto che esiste un tipo di personalità che è geneticamente incline ad essere in ritardo. Secondo questa tesi infatti gli individui più frenetici sarebbero orientati ad essere puntuali, mentre le persone più pacate vivrebbero una costante corsa contro il tempo (senza però mai riuscire ad arrivare in orario). Nel corso dei suoi studi Conte ha così scoperto che per le persone appartenenti alla prima tipologia un minuto passa in 58 secondi, mentre i secondi percepiscono il trascorrere di un minuto quando si è prossimi ai 77 secondi. Una concezione del tempo del tutto differente, ma che ben spiega perché per alcune persone, molto più che per altre, il tempo sia del tutto relativo.

Come risolvere il problema? Questo è uno di quei rarissimi casi in cui non c’è molto che tu possa fare poiché l’errata percezione del tempo non dipende da te ma dalla tua natura. Questa sì che è una bella fortuna!

4 – Sei alla perenne ricerca di emozioni

Vivere costantemente sul filo del rasoio ti dà la carica giusta per dare il massimo? Può essere, ma quando la scadenza arriva e tu il lavoro non lo hai ancora concluso cosa si può fare? Certo, una vinta piena di emozioni forti è avvincente ed entusiasmante ma alla lunga tutta questa adrenalina potrebbe anche farti male, ci aveva mai pensato?

Come risolvere il problema? Cerca di confinare la ricerca di emozioni forti esclusivamente al tuo tempo libero, mantenendo invece uno stile di vita più pacato e per certi versi prevedibile nell’ambito lavorativo. In questo modo riuscirai a portare a termine tutti i compiti che ti verranno affidati senza però dover rinunciare alla tua amata adrenalina.

5 – Odi essere in anticipo

Tu non ami arrivare in ritardo, più che altro detesti presentarti in anticipo agli appuntamenti. Certo restare 20 minuti davanti a un locale in attesa della tua amica non è il massimo della vita, soprattutto se fuori piove e il termometro segna 8° C, questo però non significa che a causa della tua poca pazienza vengano costretti gli altri ad aspettarti. Nel tentativo di essere puntuale però non prendi mai in considerazione tutti gli imprevisti del caso che potrebbero portarti a perdere del tempo prezioso, facendoti così arrivare inevitabilmente ritardo. Praticamente un circolo vizioso dal quale non c’è scampo, a meno che tu non inizi seriamente a prendere in considerazione l’idea a di poterti presentare a un appuntamento in anticipo.

Come risolvere il problema? Invece di pensare a come arrivare puntuale perché non inizi a riflettere al modo costruttivo in cui potresti impiegare il tempo quando arrivi in anticipo a un appuntamento? Potresti sempre scrivere a un’amica che non senti da tempo, leggere qualche pagina del libro che hai iniziato, scrivere una mail di lavoro che era rimasta arretrata o, ancora, chiamare tua mamma per sapere come sta. Insomma, di cose da fare ce ne sarebbero davvero tante, quindi perché non prendere seriamente in considerazione il fatto che arrivare in anticipo non è poi così male?

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