1. Impari a conoscerti: la felicità ti fa vedere meglio chi sei. Non puoi essere obiettiva su nulla, tantomeno su te stessa, quando ti senti triste o arrabbiata. Se sei felice invece, hai uno spazio e un tempo interiore in cui possono apparire nitide tante cose, che altrimenti rimarrebbero nascoste. Ecco perché...

2. ...la felicità ti fa prendere le decisioni giuste. Hai mai scelto bene in un momento di tristezza? Generalmente i momenti bui generano solo confusione e l'impulsività ti fa imboccare strade sbagliate. Pensa invece a come potresti decidere per il meglio quando sei in un momento positivo e radioso.

3. Ci vedi bene. La felicità è come un'enorme lente di ingrandimento attraverso la quale puoi guardare il mondo e te stessa. La felicità sono i tuoi personalissimi occhiali, quelli che ti fanno vedere meglio: la luce intorno diventa così intensa e mira soltanto ai punti giusti.

4. Impari a capire bene cosa vuoi. Gli occhiali della felicità di cui sopra ti chiariscono molto bene quello che vuoi da te stessa, dagli altri e dalla vita in generale. Perché, pur di continuare a vederci chiaro e a essere di nuovo e ancora felice, cercherai continuamente di riprovare e di riprodurre solo ciò che ti fa star bene.

5. Impari anche bene cosa NON vuoi. Le frasi contenenti negazioni non sono un buon terreno fertile per la positività e la felicità. Ma una volta identificate le cose, le situazioni e le persone indesiderate, potrai chiuderle fuori dal tuo privato castello di felicità e non pensarci più. Quindi è ottimo saperle riconoscere con criterio, almeno puoi lasciare spazio solo a quelle positive. Ed eliminare definitivamente le negazioni dal tuo vocabolario.

6. Scegli (a volte coraggiosamente) solo cose che ti fanno stare bene. E impari a scartare il resto. Si tratta della diretta conseguenza dei punti 4 e 5: si passa all'azione. Scegliere in base alla felicità ti definisce come persona, prima di tutto davanti a te stessa, e poi davanti agli altri. Tutti, compresa te, prima o poi capiranno che tu continuerai a scegliere solo cose che genereranno per te nuova felicità. Quegli occhiali (cit.) ti stanno benissimo addosso.

7. Pollyanna sembrava una sciocca. In realtà aveva capito tutto: il gioco della felicità ti conduce non solo verso ciò che vuoi, ma anche verso una condizione in cui poche cose ti possono scalfire; una condizione in cui tu sei capace di riconoscere le cose belle intorno a te anche quando sembrano non esserci (che non è accontentarsi, attenzione, è dare meno peso a ciò che non ti fa felice). Non è altro che il giochino che tutti i coach ti dicono di fare: scrivi almeno 3 cose della tua giornata che ti hanno resa felice. Ogni giorno. Ti allena a "vederle", a riconoscerle e a farle diventare le uniche realmente esistenti, pure se tutte le altre quel giorno sono andate storte.

8. Sai che anche le cose negative possono accadere per uno scopo positivo (se le sai e le vuoi trasformare in senso costruttivo): quindi sei più ben disposta a tollerare e superare i momenti difficili, perché sai che di fatto puoi farli durare poco.

9. Impari a essere grata. Per la felicità che hai, che senti e che continui a imparare. Ed essere grata ti porterà a creare altra felicità, per te e per tutti quelli che ti stanno intorno, in un delizioso circolo virtuoso.

10. La felicità ti fa vivere tutte le cose positive con grande intensità. E con quella sorta di schermata indifferenza verso le cose negative e/o inutili (Mr. Chuck docet). Sentirai davvero come suona e quanto vibra la versione migliore di te stessa: le emozioni amplificate sono il modo più efficace per sentirti, per ascoltarti e per viverti. E la felicità fa proprio questo: amplifica!

11. La felicità ti rende libera. Libera di scegliere, libera di osare, libera di provarci. Con lui, con un lavoro nuovo, con gli studi, con quel corso che pensavi di non essere in grado di fare, con un viaggio avventuroso, con le montagne russe. E provarci può anche voler dire non riuscirci, ma ti eviterà rimpianti, rimorsi e qualsiasi genere di pentimento. Provarci è tutto ciò che dobbiamo alla vita. E la felicità lo rende possibile.

12. La felicità ti rende coraggiosa. Forse incosciente. Sicuramente un po' folle. Ma è tutto ciò che serve per il punto 11 e per trasformarlo in obiettivi raggiunti. Se conosci chi sei, se sai cosa vuoi e se ce la metti tutta per arrivarci, alla fine taglierai il traguardo.

13. La felicità non è il fine, la felicità è il mezzo. La felicità non arriva una volta raggiunto l'obiettivo, la felicità arriva prima per portarti fin là, a prendertelo. Solo così puoi goderne davvero, perché la felicità genera altra felicità e perché con essa gli obiettivi nascono da una consapevolezza positiva e non da una mancanza negativa. Se raggiungi un traguardo senza partire dalla felicità, ti sentirai infelice anche quando sarai arrivata sul podio, perché cercherai disperatamente il tuo punto di partenza ideale. Allora pratica la felicità a partire da ora, se non lo fai già, e fallo ogni giorno. E arriverai ovunque tu voglia.