Nella Legge di Bilancio appena approvata, il governo Meloni ha previsto un taglio di 25 milioni di euro dal Fondo nazionale per il contrasto dei disturbi del comportamento alimentare, eliminandolo così del tutto. I finanziamenti previsti da un emendamento biennale del 2021, che in questi anni hanno permesso l'apertura di ambulatori e centri di sostegno distribuiti su tutto il territorio italiano non sono stati riconfermati, e dall'ottobre 2024 in poi, molti di quei luoghi saranno costretti a chiudere.
I dati riportano che al giorno d'oggi sono 3 milioni soltanto in Italia le persone affette da DCA – secondo un confronto di dati del Ministero della Salute diffuso lo scorso aprile, nel 2000 erano 200 mila –, e a soffrirne si parte sin dalla pre-adolescenza, e senza differenze di genere, come sostiene un report di marzo 2023 della Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Secondo gli esperti si tratta di un'epidemia e di un'emergenza collettiva, che non può essere ignorata, né tantomeno penalizzata economicamente. Laura Della Ragione, direttore della Rete Disturbi Alimentari Usl 1 dell’Umbria, afferma che nel 2023, sono morte in Italia oltre 3.700 persone (con una media di età di 25 anni), per le malattie legate ai DCA.
Come evidenziato, sono tantissime le persone che soffrono di anoressia, bulimia e altri disturbi del comportamento alimentare: ognuno di noi conosce almeno una persona che ne è affetta. E in molti possono dire: «quella persona sono (stata) io». Sembra assurdo, nel 2024, decidere di cancellare i fondi stanziati per accogliere e sostenere patologie così universali. Cosmopolitan Italia si unisce coralmente alla richiesta di modifiche nella legge di Bilancio, riportando qui alcune testimonianze e storie di persone che soffrono di DCA, arrivate quasi spontaneamente in redazione.
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