Che i trend social abbiano preso il sopravvento nel nostro modo di approcciarci al beauty è evidente. Il fenomeno della tween skincare, della FOMO generata dal continuo succedersi di micro tendenze sono solo alcune delle manifestazioni di questa realtà. E sebbene i social e i loro meccanismi iper-veloci siano diventati per molti parte della quotidianità, spesso il fluire incessante di novità porta chi sta dietro lo schermo a lasciarsi travolgere finendo, ad esempio, per acquistare prodotti solo perché virali. Una delle conseguenze più frequenti è quella di riscontrare disagi cutanei, come sfoghi della pelle, perdita di idratazione, desquamazioni, irritazioni e arrossamenti.

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L'ultimo sondaggio di Klarna relativo alle tendenze di bellezza degli italiani nel 2024 conferma che uno dei principali motivi per cui si fanno acquisti beauty è il desiderio di sperimentare nuovi prodotti. Tradotto: sui social vediamo un prodotto skincare virale che secondo le recensioni promette una pelle perfetta, lo acquistiamo e subito ci cimentiamo a testarne l'effettiva efficacia. Fin qui niente di male, soprattutto perché la maggior parte delle volte i prodotti di cui si millantano i benefici sono davvero validi. Il problema sorge laddove questa pratica di introdurre nuove formulazioni nella propria routine si converte in un'abitudine, e quindi in una costante esposizione della pelle a ingredienti e attivi che potrebbero causare più danni che benefici se non impiegati correttamente e seguendo alcune precauzioni.

Come capire quando la pelle è stressata dalla skincare

Quando sulla pelle iniziano ad apparire sfoghi e irritazioni di varia natura, significa che molto probabilmente la sua barriera cutanea si trova in una condizione di disequilibrio. Quello della pelle è infatti un ecosistema fatto di tanti minuscoli organismi che hanno la responsabilità di mantenere in salute ed equilibrio gli strati più esterni dell'epidermide. Se questo ecosistema viene stravolto senza avere il tempo di abituarsi a nuove presenze, soprattutto se ostili come possono essere il retinolo e gli acidi esfolianti, esso si attiva nel tentativo di difendersi. Nel farlo, perde alcune delle sostanze essenziali per il benessere generale della cute, in primis le sostanze umettanti. Per questo motivo è fondamentale, quando si parla di skincare, costruire un rituale stagionale in cui gli attivi impiegati siano sempre più o meno gli stessi (non c'è continuità, è difficile pensare di ottenere benefici) e, quando si introducono formule potenzialmente irritanti, ricordarsi di introdurre il trattamento in modo graduale.

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Se già si seguono queste linee guida fondamentali per una buona skincare ma comunque sulla pelle compaiono sfoghi e irritazioni, il consiglio è di non abbattersi. Soprattutto nei casi in cui si segue una cura a base di retinoidi o esfolianti e si ha una pelle di per sé secca o grassa, l'inasprimento delle condizioni iniziali della pelle è parte del processo. Si tratta del fenomeno dello skin purging, che potremmo tradurre letteralmente «la purga della pelle». In questa fase la pelle si libera infatti di tutte le impurità, scorie e cellule morte sedimentatesi nei pori per rigenerarsi in profondità, come anche spiega la Dott.ssa Sapna Palep a Byrdie. Si tratta però solo di una transizione e per questo è importante non farsi spaventare e aspettare, affidandosi all'azione lenitiva di detergenti delicati, creme idratanti a base di ceramidi, niacinamide e acido ialuronico, e non dimenticarsi mai di uscire senza prima aver indossato l'SPF.

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Alice Nardiotti

Non credo negli astri, eppure sono dannatamente Gemelli. Se chiedete alle amiche, mi definiscono saggia, io preferisco coi piedi per terra. Amo esplorare e viaggiare con le parole, le emozioni e i sensi, per questo scrivo anche di beauty.

Il mio passatempo preferito? Fermarmi a osservare quello che mi circonda e captarne l'essenza.