L'ultima creazione di Yorgos Lanthimos, Poor Things!, in italiano Povere Creature!, è finalmente arrivata nelle sale italiane. Quando me ne sono andata dal Colosseo, cinema milanese in zona di Porta romana, quella sera sorprendentemente pieno di ragazzi, mi ronzavano in testa i temi affrontati dalla pellicola a cui tengo particolarmente – socialismo e femminismo –, ma allo stesso tempo non potevo fare a meno di continuare a pensare alla gonna in tulle rosa di Bella Baxter (interpretata da una Emma Stone magistrale) nella scena della sala da ballo a Lisbona e, ancora di più, ai suoi lunghissimi capelli sciolti nero corvino, che perseguitano la mia mente a distanza di giorni. La verità è che dietro a questa discussa storia goth fantascientifica, in cui uno scienziato pazzo (Godwin God Baxter aka Willem Dafoe) crea la protagonista impiantando nel corpo di una giovane donna suicida il cervello del feto che portava in grembo prima di saltare da un ponte, ci sono, oltre al regista greco, dei Dr. Frankenstein geniali, in grado di plasmare una donna straordinaria dal nulla. Anzi dottoresse: ai costumi Holly Waddington, e a capelli e trucco Nadia Stacey, chief hair e make-up artist del film. Non si tratta solo di una questione meravigliosamente estetica; i beauty look di Poor Things! sono pensati meticolosamente per dare vita, attraverso un'opera chirurgica, all'eroina ribelle e impenitente della Victorian Era inglese. Crescono e cambiano insieme a lei, mentre deve imparare da zero cosa significa stare al mondo. E infatti, hanno qualcosa da insegnarci.

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Tutto sui capelli lunghissimi di Emma Stone in Poor Things!

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@PoorThingsFilm//Instagram
Dal profilo Instagram di Poor Things

L'inquadratura iniziale di Poor Things! mostra il suicidio di una donna (Emma Stone) incinta di un figlio che non vuole. Un primo piano sulla sua nuca svela i capelli nero corvino acconciati in elaborate trecce secondo la moda vittoriana dell'epoca, come volevano le convenzioni sociali che governavano le donne "perbene" – per dirla alla Simone De Beauvoir – di un determinato ceto economico. Quando poi dal corpo morto di quella donna viene creata Bella Baxter, grazie all'intervento chirurgico di God, la chioma della protagonista si scoglie, e durante tutto l'arco narrativo del film, mentre Bella viaggia per il mondo alla sua scoperta, diventa sempre più lunga, disordinata e ribelle. A un certo punto, le sue ciocche jet black superano addirittura il metro di lunghezza. Come spiegato da Nadia Stacey a Wallpaper: «I capelli di Bella sono lasciati sciolti intenzionalmente, come simbolo della sua non conformità alle norme. Intorno a lei, infatti, vediamo tutte donne con acconciature alla moda del tempo. Man mano che il film prosegue, crescono anche i suoi capelli e lo fanno a un ritmo sempre più accelerato. Io cambiavo la lunghezza mentre lei avanza nel suo viaggio, ho finito con trame di capelli da 1 metro e 11 centimetri».

La make-up artist e hairstylist ha svelato al magazine altre curiosità: «Appena accettato l'incarico, ho ricevuto una mail che diceva semplicemente "Niente parrucche"! Così ho usato delle micro braids e ho unito ai capelli di Emma le extension e le trame, di diverse lunghezze per le diverse parti della storia. Inizialmente erano state realizzate in un moro naturale, ma poi sono state tinte di nero, così da abbinarle ai capelli veri di Emma». Stone si era infatti tinta per caso i capelli di nero nella vita reale; il piano iniziale per il film era quello di portare i suoi capelli dal rame (nuance signature dell'attrice) a una più profonda tonalità di castano, ma poi si è optato per il nero: «È stato un incidente felice, Bella doveva essere esattamente questo», ha aggiunto Stacey.

«Seta su un uovo traslucido e luminoso», così vengono descritti a un certo punto, in una scena del film, i capelli di Emma Stone-Bella Baxter. Sono assurdi all'inizio, quando Bella schiaccia i tasti di un pianoforte in modo infantile e impacciato, lo sono quando sta per sposarsi, con il velo legato non convenzionalmente dietro la testa, nelle poche volte in cui sono raccolti in un'unica treccia chilometrica, e anche quando si muovono caotici, non curanti delle regole, in una sala da ballo piena di dame dalle pettinature rigide e ordinate. I capelli di Bella Baxter ci parlano di libertà ma anche di personalità, che non può venire ristretta all'interno delle tendenze del momento o dei trend dell'algoritmo, che non può assoggettarsi alle aspettative della gente. L'eroina di Lanthimos non sa nemmeno quale sia la tendenza del momento, non ha alcun vincolo sociale: un sogno a cui ambire sembra utopico, ma che forse ispirerà chiunque non riesca a smettere di pensare a quei lunghissimi, nerissimi capelli neri scompigliati.

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Emma Stone e Poor Things!, cosa racconta il make-up di Bella Baxter

Il viso di Bella Baxter-Emma Stone è volutamente senza trucco per tutta la prima metà di Povere Creature!. «Yorgos insiste sempre sul no make-up quando non è richiesto specificatamente per caratterizzare un personaggio, e in questo caso è assolutamente giusto così», ha affermato Stacey. Quando lo spettatore incontra la protagonista per la prima volta, lei è ancora una bambina (anche se in un corpo da adulta): «se si vedesse anche solo un po' di trucco di quello che si usa sempre per lo schermo, sarebbe come uscire dalla storia», ha continuato la professionista, spiegando invece come lei e il suo team si siano concentrati invece su una skincare mirata, utilizzando un gel trasparente per le sopracciglia e un balsamo labbra opaco per lucidarla quel tanto che bastava per le riprese.

L'utilizzo del make-up coincide per la protagonista con l'inizio del lavoro in un bordello parigino. Come dichiarato dalla truccatrice, Emma Stone e le altre ragazze che nella pellicola lavorano per Madame Swiney (Kathryn Hunter) sono truccate attraverso colori «anatomici» che venivano utilizzati dagli scenografi per creare i riferimenti medici in casa Baxter: rosso sangue, rosa carne, blu e viola delle vene. La scelta di far subentrare il make-up in quel punto specifico del film non è per nulla casuale: «Secondo me a quel punto Bella stava imparando qualcosa di nuovo, e cioè che il trucco fa parte del processo di presentarsi agli uomini che visitano il bordello, e anche che cosa tutto questo significhi», ha infatti raccontato Stacey. I beauty look di Poor Things! accompagnano simbolicamente la narrazione che Lanthimos fa della società e delle sue incongruenze, dal patriarcato alle diseguaglianze sociali.


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Elena Quadrio

Mi piace ricercare e sperimentare, lo faccio da sempre attraverso il beauty, ma soprattutto la scrittura. Di solito per descrivermi lascio parlare la mia carta astrale: sole in Capricorno, luna e ascendente in Aquario. Tre cose su di me: sono cresciuta innamorandomi della letteratura, ma sogno ancora di fare l’attrice e ogni tanto dico in giro di esserlo. Persona preferita: Audre Lorde.