Gli anglosassoni li chiamano self-help books, ovvero libri di auto-aiuto. E Kylie Minogue assicura che funzionano. O almeno per lei è stato decisivo quello scritto da Malcolm Gladwell nel 2005 intitolato «Blink: The Power Of Thinking Without Thinking».

Come racconta al quotidiano inglese The Sun, la 45enne deve la sua recente metamorfosi artistica alla lettura del manuale.

«Firmare con la Roc Nation (nota etichetta discografica fondata nel 2008 dal rapper statunitense Jay-Z, ndr) è stato un colpo grosso. Quando ho incontrato Jay Brown, il co-fondatore, ho deciso in 60 secondi cosa fare, perché avevo da poco letto il libro “Blink: The Power Of Thinking Without Thinking”. Così dopo neanche 1 minuto gli ho detto: “Siete quelli giusti. Facciamolo”».

La Minogue è in procinto di lanciare il suo 12esimo album in studio che ha richiesto un duro lavoro, poiché collaborare con i nuovi produttori non è stata un’impresa semplice.

«Non sapevo cosa mi avrebbe riservato il futuro alla fine del 2012. Ci sono stati molti cambiamenti. L’album parla proprio di lasciarsi alle spalle il passato e di abbracciare il futuro. Non è stato facile viaggiare tra l’America, dove lavoravo con la Roc Nation e l’Inghilterra, dove ero giudice del talent show The Voice UK. Ma era esattamente quello che ci voleva per sentirmi rinvigorita».

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