Lasciatemi per una volta parlare da uomo. Ognuno di noi, fin dalla pubertà, ha dovuto prima o poi guardare una donna e porsi una fatidica domanda: «Ma come fa una come lei a stare con uno così?».

Così come, dite? Beh… così nerd, asociale, brutto, vestito male e chi più ne ha più ne metta. Inutile dire che a una domanda così, un uomo non sa rispondere. Anche perché di solito è lui quello asociale, nerd, eccetera eccetera. E di fidanzate intorno, nemmeno l’ombra.

Ecco, Penny è quella donna. Bella, bionda, sensuale, simpatica, vivace e dalla vita ricca di amici e impegni mondani. Con una sola inspiegabile passione: quella ricorrente follia che la porta puntualmente ad essere attratta da Leonard, uno degli strani e geniali vicini di casa che architettano teorie sull’universo fra un fumetto e una traduzione in Klingon.

Per carità, Leonard è di sicuro il più “normale” della combriccola (Sheldon non lo consideriamo nemmeno, si offenderebbe a essere tirato in ballo da noi comuni mortali). Ma stiamo pur sempre parlando di uno che ha scelto il nome kryptoniano di Clark Kent come password di Facebook (Ecco, ora lo sapete… Fate buon uso del suo profilo).

Penny senza cognome e dal passato oscuro e scatenato è la prova vivente che non basta avere un quoziente intellettivo degno di Einstein, se poi non sei capace di vivere nel mondo degli uomini, fatto di amore, relazioni sociali e piccoli e grandi problemi quotidiani. Insomma, è inutile comprendere la meccanica quantistica se poi non sai da che parte girarti quando devi organizzare una festa che sia minimamente interessante anche per chi non misura il mondo in Ångström (No, Sheldon, gli Ångström non sono divertenti, fidati!).

Non tutti si divertono collezionando albi a fumetti o leggendo libri di fantascienza. Penny è lì a ricordarcelo. E soprattutto a dare una speranza a tutti i disadattati, per quanto geniali, del mondo. Se ce l’ha fatta Leonard a trovare una ragazza così, possiamo farcela tutti. Ok, magari proprio non tutti tutti tutti, ma qualcuno sì, dai.

Certo, ragazzi, se provaste a mollare quei maglioni fatti a mano dalla mamma, a smettere di farvi pettinare con la scodella e a provare ad essere un po’ più umani e sensibili di uno scaldabagno avreste anche qualche chance in più. Perché la genialità è una gran bella cosa. Ma se non hai nessuno con cui condividerla, a che serve?