Michelle Pfeiffer è tra i protagonisti del nuovo film di Luc Besson intitolato «Cose nostre – Malavita».

Nella pellicola l'attrice interpreta Maggie Blake, la moglie di un boss della mafia la quale insieme al resto della famiglia viene obbligata ad aderire ad un programma di protezione dei testimoni, e per questo forzata a lasciare la propria vita per trasferirsi in una piccola cittadina lontana da tutto.

La star 55enne non ha potuto fare a meno di notare alcune similitudini tra la condizione del suo personaggio e la propria vita di tutti i giorni.

«In quanto attrice e celebrity penso di comprendere molto bene quella sensazione di isolamento», ha dichiarato in un'intervista con theguardian.com.

Tuttavia il collega Robert De Niro, che sul set veste i panni dell boss mafioso Fred Blake, non condivide lo stesso sentimento, poiché ha la fortuna di essere riconosciuto raramente quando si trova in un luogo pubblico.

«In realtà per me va tutto bene. Riesco ad andarmene in giro passando quasi sempre inosservato, a meno che le persone non sappiano che sono lì e non mi stiano cercando», ha spiegato.

«Ci sono situazioni in cui sei già preparato a questo evento... ma nella maggior parte dei casi cammino per strada senza che nessuno se ne accorga».

Sia De Niro che la Pfeiffer sono sposati, rispettivamente con Grace Hightower e David E. Kelly, e hanno diversi figli. Per questa ragione è stato loro domandato se nel film i coniugi Blake rappresentino un buono o un cattivo esempio.

«Entrambe le cose», ha risposto la Pfeiffer senza esitazioni.

«Non si tratta comunque di un pessimo esempio, poiché la famiglia è molto unita. Si legano ancora di più a causa della situazione estrema che devono affrontare, l'isolamento e tutto il resto... è il loro comportamento al di fuori della famiglia ad essere riprovevole».

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