Dal 2005 Riccardo Tisci è il direttore creativo di Givenchy nella realizzazione delle collezioni haute couture e pret-à-porter, ma la strada verso l’affermazione all’interno della maison è stata piuttosto tortuosa.

«Dio mio, quanto è stata dura all’inizio!», ha confessato al giornale inglese Telegraph. «Lo staff arrivava al lavoro in ritardo, perché tutti lì dentro si erano praticamente arresi. Quindi è stato davvero difficile nei primi 3 anni. Dedicavo 24 ore al giorno a questa casa di moda».

Alla fine l’impegno e la determinazione di Tisci hanno rivoluzionato l’atmosfera del brand e conquistato la fiducia e l’ammirazione dei colleghi.

«Lo staff mi vedeva lavorare fino a mezzanotte e la mattina arrivare alle 7. Allora tutti hanno cominciato a capire che io ci credevo davvero», ha raccontato. «Quindi sono stati molto d’aiuto. Io dico sempre: “Se non conquisti le persone con il cuore, non le conquisterai proprio”».

Nel 2008 il marchio era già considerato uno dei più trendy di Parigi, anche grazie alle nuove creazioni di abbigliamento maschile e di accessori, caratterizzati perlopiù da uno stile gothic.

Oggi lo stilista tarantino è visto come uno dei designer più coraggiosi e all’avanguardia dell’industria, ed è noto anche per essere stato il primo ad aver assunto una modella transessuale, Lea T, nel 2010.

La giovane brasiliana ha meritato una posizione prominente nelle passerelle di Givenchy, e il designer è sempre stato molto soddisfatto di questa approvazione.

«C’era questo ragazzo, completamente perso. La sua famiglia non si aspettava che diventasse una donna perché era cattolico. Io l’ho accolto perché non volevo che finisse per strada… devo dire la verità, i capi della Givenchy sono stati davvero in gamba», ha dichiarato.

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