Adoro gli uomini. Mi piace osservarli, studiarli, intuire le loro regole. È proprio così che ho conquistato, mi vengono i brividi a dirlo, la direzione di Cosmopolitan, il giornale più femminile, spericolato e allegro del mondo. Pronta? Voglio condividere con te le “lezioni virili” di sei uomini della mia vita.

Numero uno: ovvio, è il mio papà, guru senza rivali. Mi ha insegnato che la chiave del successo è un mix perfetto tra disciplina e ironia, che si arriva lontano anche se, come nel mio caso, non si è dotate di senso dell’orientamento, né di patente di guida. Lui, poi, mi ha convinta di una cosa: altezza non è sinonimo di bellezza, né di personalità (e sono totalmente in sintonia con la filosofia della nostra cover star Rachel Bilson: da un metro e 57 si può arrivare molto in alto!).

Passo al secondo: il mio babysitter. Mi ha fatto ascoltare Sgt. Pepper's dei Beatles. Folgorazione. Da lui ho imparato che la musica è un’amica energetica e che i dischi sono più divertenti di un bambolotto di plastica.

Il terzo (non in ordine di importanza, caro Gio): mio fratello. Animo rocker, intelligenza fosforescente (sì, lui brilla anche nell’oscurità), segno del Leone. Grazie a lui ho imparato: a) che ai ragazzi cala il testosterone se sei insicura, non se hai le gambe cicciottelle; b) che agli uomini non bisogna mai dire tutto (consiglio strategico, e nel pezzo a pag. 76 ti spieghiamo molto di più); c) che l’Uomo Ragno e Diabolik non esistono, ma a forza di leggere fumetti i ragazzi imparano che in amore bisogna essere un po’ supereroi, un po’ gentiluomini.

Siamo al numero quattro. Mio marito, che oltre a essere bello è il compagno della mia vita. Lui mi ha insegnato che la quotidianità con un uomo è come un safari: eccitante, divertente, avventurosa, con qualche strano imprevisto da gestire ma con il desiderio fisso di condividere, a fine giornata, la “tenda” costruita insieme. E poi, che gli sport virili (calcio, rugby, canottaggio...) sono decodificatori della personalità maschile: non uscire con le amiche quando guarda la partita di Champions! Ti si aprirà un mondo (e di questo parleremo nei prossimi numeri).

Il quinto si chiama Tyson, ed è la quintessenza del maschio alpha: è il mio bulldog inglese. Un cane superpigro, con il muso da pugile e un fisico “spesso”. Lui, tutti i giorni, mi dimostra che la bellezza del genere maschile è la semplicità, a volte primitiva, coniugata con la tenerezza. Ed è la prova vivente che se vogliamo un tipo tutto muscoli non possiamo sempre pretendere che sia romantico e intellettuale.

Sesto e ultimo: il mio basso elettrico (non ci sono dubbi, appartiene al genere maschile). Potente, esaltante, magico. Mi ha fatto capire che nel corpo a corpo è tutta questione di buone vibrazioni (a proposito, divertiti a scoprire il vibro-design a pag. 67!).

Fai tesoro di queste dritte in diretta dall’universo maschile. Magari riuscirai a far avverare anche tu il tuo sogno. Enjoy!

Francesca Delogu

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