Si è concluso l#WEHAVEADREAM, il progetto di social writing collaborativo ideato da Scuola Holden, l'ateneo torinese fondato da Alessandro Baricco, e Telecom Italia dedicato a un grande sognatore: Martin Luther King. Il progetto ha generato centinaia di riflessioni, connessioni e twit che in 140 caratteri hanno colto l'essenza di un tema cardine del celebre discorso, in occasione del suo 50° anniversario: fede, libertà, speranza, felicità, giustizia, inizio, fratellanza, uguaglianza, dignità, rettitudine.

Questo progetto non avrebbe potuto realizzarsi senza la forza della rete, che accorcia le distanze e accomuna gli interessi. Marcella Logli, responsabile Corporate Social Responsibility di Telecom Italia e Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia, ci spiega: «Questo progetto ha reso ancor più visibile a tutti l’importanza dell’alleanza tra tecnologia e cultura e, soprattutto come la tecnologia possa essere uno strumento per rivelare i talenti che il nostro Paese possiede. La potenza di connessione e di condivisione della Rete e l’esperienza di Telecom Italia nella tecnologia, è messa a disposizione della società e dei suoi talenti. Non a caso la tecnologia digitale si definisce sociale».

Il risultato? Una raccolta dei migliori scritti sul tema dei sogni, selezionati da autori d'eccezione: Stefano Bartezzaghi, Mauro Berruto, Matteo B. Bianchi, Claudia De Lillo (Elasti), Diego De Silva, Tito Faraci, Gad Lerner, Riccardo Luna, Guglielmo Scilla, Giovanni Veronesi. Tutti i racconti sono pubblicati nella raccolta digitale sul sito dedicato all'iniziativa #wehaveadream.

Durante la giornata conclusiva dedicata all'evento abbiamo incontrato Claudia De Lillo, in arte Elasti, che ha curato il tema della rettitudine e ci racconta: «Quando mi hanno assegnato la parola rettitudine ho pensato immediatamente che fosse un concetto bellissimo. E ho anche pensato che mi faceva un po' paura perché se ne stava là, troppo in alto per poterlo maneggiare con disinvoltura e serenità. Così, piano piano, con la parola rettitudine ho dovuto fare amicizia.»

Qual è l'interpretazione più significativa che è stata data a questo tema? «Il mio primo tweet è stato: "#rettitudine è come un angolo in cui stai seduto comodo e non ti viene mai, proprio mai, mal di schiena" perché, in qualche modo, avevo bisogno di rendere tangibile e palpabile, come una sedia, un concetto tanto nobile. Sono state date interpretazioni bellissime della parola, da parte dei partecipanti al progetto.»

Mi è piaciuto molto questo tweet, con tanto di vignetta incorporata:



E ho trovato molto divertente questo:

Il mio racconto preferito invece è "La fermata" di Daniele Agliata, che ho trovato ben scritto, coinvolgente e malinconico.»

Molte nostre lettrici hanno la passione per la scrittura e il sogno di diventare un giorno scrittrici. Iniziative come questa secondo te possono aiutare un'esordiente a mettersi in luce o farsi notare? Essere presenti in rete (avere un blog dove pubblicare i propri racconti) è una buona palestra? «Io sono convinta che iniziative come queste siano utilissime, oltre che per farsi leggere e notare, per mettersi alla prova e in gioco. Partecipare a un progetto collettivo e in qualche modo sottoporsi al giudizio altrui sono due test fondamentali per chi vuole scrivere. Per me la rete, e il mio blog Nonsolomamma.com sono stati fondamentali per emergere e per trovare una mia strada non solo di passione ma anche professionale. La rete è un posto impietoso ma anche generosissimo. Oltre a essere terribilmente democratico. Se hai talento, costanza e dedizione e ti ritagli una tua nicchia che magari non c'è, io credo che la rete sia un ottimo trampolino, di sperimentazione e, magari, anche di realizzazione.»