John Galliano ha vuotato il sacco sullo scandalo che lo colpì e determinò il licenziamento dalla direzione artistica di Dior.

All'epoca il celebre designer fu accusato di ingiurie antisemite dopo la pubblicazione di un video che lo ritraeva ubriaco e fuori di sé in un pub parigino.

Lo stilista si ritirò e si fece ricoverare per superare la sua dipendenza dalle droghe e dall'alcol. Di recente è però ricomparso sulla scena della moda internazionale al fianco di Oscar de la Renta ed ora ha rilasciato la sua prima intervista sullo scandalo che l'ha visto coinvolto circa due anni fa.

«È stato il mio assistente a parlarmi del video. Quando l'ho visto la prima volta ho vomitato. Ho avuto come la sensazione di uno che sta per mettere un piede in strada e viene travolto da un pullman in velocità. Sono rimasto paralizzato dalla paura», ha spiegato Galliano alla giornalista Ingrid Sischy di Vanity Fair America.

«È quanto di più orripilante abbia mai pronunciato in vita mia... ma non intendevo offendere nessuno. In questo periodo di riflessioni ho cercato di capire perché la mia rabbia si fosse indirizzata proprio verso quella razza. Ora ho capito che all'epoca ero così inc*****o e disgustato da me stesso che ho voluto dire la cosa peggiore che mi passasse per la testa!».

Prima dell’incidente molti suoi colleghi e superiori l'avevano spronato a cambiare stile di vita, perché avevano capito il profondo disagio che stava vivendo.

L'amministratore delegato di Dior, Sidney Toledano, era uscito per esempio a pranzo con lui e l'aveva invitato ad adottare una dieta più sana.

Anche l'azionista maggioritario del brand nonché direttore del gruppo Lvmh, Bernard Arnault, gli aveva confidato di essere preoccupato per la sua salute e temeva che presto, se fosse andato avanti così, sarebbe morto.

Tutti ammonimenti fondati, per stessa ammissione di Galliano che ha rivelato una dipendenza fortissima dalla droga.

«All'inizio l'alcol era solo una stampella. Poi ho iniziato a lasciarmi andare dopo le sfilate. Per riprendermi dagli eccessi avevo bisogno ogni volta di due o tre giorni. Ma più il ritmo degli show aumentava, più io bevevo e alla fine ero diventato dipendente. Poi ho iniziato a prendere anche delle pillole per dormire e medicine per i continui tremolii».

«Potevo anche non dormire per cinque giorni di seguito – ha concluso -. Cercavo conforto e rassicurazioni in libri di auto aiuto, mi buttavo sulla palestra e cercavo di stare attento a quello che mangiavo. Ma dopo pochi giorni ci ricascavo».

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