Yohji Yamamoto consiglia ai nuovi designer di mettere sempre in discussione la loro idea di estetica se vogliono sopravvivere a lungo nella moda.

Lo stilista ha lavorato nel fashion per oltre 30 anni ed è riuscito ad affrontare importanti cambiamenti e periodi di crisi grazie alla sua profonda flessibilità mentale.

«Rimanete sempre voi stessi e sentirete una nuova energia scorrere nelle vostre vene», ha spiegato Yamamoto a Style.com.

«La gente si è annoiata degli accessori di lusso e della moda usa e getta. Così ho capito che c'erano grandi cambiamenti in arrivo. I clienti oggi desiderano capi più funzionali e comodi. Il fatturato della mia azienda, in continua crescita negli ultimi due anni, dimostra che ho pienamente ragione. È stata una bellissima sorpresa per me».

Il celebre designer ha di recente presentato una mostra di quattro giorni, «Yamamoto in Berlin» nella capitale tedesca.

L'evento comprendeva una mostra vera e propria, una video installazione che presentava la prospettiva dello stilista sulla vita, sull'amore e sulla creatività e una sfilata di moda comprendente i capi iconici del brand a partire dal 1992.

Yamamoto è rimasto però un po' deluso dall'atmosfera berlinese.

«Speravo di trovare una città completamente cambiata rispetto a quando c'ero stato io 23 anni prima con Wim Wenders, che stava curando il mio film. A quell'epoca c'era ancora il muro e io feci un giro della città. Speravo che Berlino fosse cambiata in meglio in questo periodo, speravo che fossero stati preservati i luoghi storici e al tempo stesso fossero stati costruiti nuovi edifici per un mix esplosivo tra antico e moderno. Invece sono rimasto un po' deluso. È tutto identico a vent'anni fa».

Yamamoto è rimasto positivamente colpito dalla popolazione tedesca ed è convinto che in futuro Berlino rappresenterà il centro della moda europea.

«Ho lavorato a Parigi per quasi 31 anni ma la maggior parte dei miei migliori amici sono tedeschi».

«Sono venuto qui perché Berlino confina con l'Europa dell'Est e con la Russia. Rappresenta perciò una posizione strategica per conquistare nuovi mercati».

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