Secondo Antonio Berardi i suoi abiti sono perfetti per il red carpet perché arditi e rivoluzionari.

Nel corso della sua carriera lo stilista ha vestito molte star del calibro di Sarah Jessica Parker e Freida Pinto. Suo è anche l'abito di raso sfoggiato questa settimana da Gwyneth Paltrow alla prima del film «Iron Man 3».

«Non creo i miei abiti pensando al red carpet, ma alla fine, per qualche motivo, sono perfettamente in sintonia col glam e il lusso di simili occasioni!», ha esclamato Berardi in un'intervista a Grazia.

«Io cerco sempre di creare vestiti che rappresentino il mio punto di vista, che portino la mia firma stilistica e al tempo stesso esprimano modernità. Desidero dare vita a creazioni ardite e innovative, perfette per eventi eccezionali. Non sono dei semplici abiti da red carpet, hanno sempre un tocco speciale e mirano a qualcosa di nuovo».

La Paltrow è finita su tutte le prime pagine di giornale grazie all'audace creazione di Berardi. Il suo abito presentava due strisce di tessuto trasparenti ai lati e faceva così intendere che l'attrice non indossava alcun intimo sotto al vestito.

«La Paltrow è riuscita a colmare il gap tra glamour e modernità. Riesce sempre a rendere iconici gli abiti che indossa!», ha spiegato entusiasta il designer.

«Personalmente adoro gli inserti laterali trasparenti perchè lasciano spazio all'immaginazione senza per questo essere volgari».

«L'abito indossato dall'attrice fa parte della mia collezione autunno-inverno 2013 e per crearlo mi sono lasciato ispirare dall'opera dell'architetto Oscar Niemeyer, così ho confezionato un vestito che rende omaggio all'architettura e al tempo stesso rispetta la mia passione per la silhouette a clessidra».

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