Marios Schwab teme di avere un approccio troppo serio verso la moda.

Il designer effettua una approfondito lavoro di ricerca sui temi più disparati passando intere giornate nei musei o a consultare libri e talvolta questa meticolosità non viene apprezzata nel mondo del fashion.

«Di solito quando redigo la descrizione di una mia nuova collezione il mio PR mi chiama e mi dice: “Mario, dobbiamo cambiarla! Sembra un saggio accademico! Non stai facendo un favore a te stesso!”», ha raccontato divertito il designer alla rivista Stylist.

Schwab si è lasciato ispirare dalle tribù indiane per confezionare la sua collezione primavera-estate 2103 ma anche in questo caso ha svolto un meticoloso processo di ricerca. Inizialmente infatti voleva riproporre la struttura romboidale degli alveari, ma rendendosi conto che era già stata ampiamente sfruttata, ha cambiato idea e ha studiato in modo approfondito lo stile dei nativi americani.

«La nuova collezione presenta finiture di rafia, trucchi tribali e stampe con motivi tipici delle tribù americane ma credo che poche persone nel vederla abbiano capito da dove ho tratto ispirazione».

«Ma questo è il risultato più interessante di quando si fa ricerca: si scoprono cose insospettate. Personalmente preferisco citazioni delicate e mai esplicite. La genialità sta tutto nel riprendere un’arte consolidata e renderla moderna».

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