Sarà al Teatro Nuovo di Milano dal 3 al 15 febbraio come regista e interprete di Don Giovanni di Molière e in tournée in Italia fino a fine marzo. Alessandro Preziosi è uno degli attori italiani più amati a teatro, oltre che seguito al cinema e in televisione. E il teatro per lui è stato il primo grande amore, al quale continua a dedicarsi con passione. Alessandro, infatti, ha iniziato la sua carriera proprio a Milano dopo il diploma all'Accademia dei Filodrammatici. In lui, però, continua a vivere un forte richiamo alla sua città, Napoli: «Riconosco le mie origini nell'ironia e nella voglia che ho di scherzare con le persone e, a volte, nel gusto di stuzzicare chi è pudico».

A teatro ti vediamo nei panni di Don Giovanni, ci parli dello spettacolo e del tuo personaggio?
«Mi sono documentato come se avessi fatto una tesi di laurea. Lo spettacolo è fedele alla versione di Molière ma ci sono elementi contemporanei come i video e le proiezioni. Il mio obiettivo è dare una speranza a Don Giovanni, che non è il seduttore di donne, in lui la seduzione è persuasione e linguaggio, e lo faccio dandogli la possibilità di redimersi, anche se in Molière questo non succede. Nel mio spettacolo Don Giovanni si riscatta offrendo al pubblico la possibilità di riflettere sui difetti della società attuale».

Che rapporto ha Don Giovanni con l'amore?
«Secondo Don Giovanni l'amore si esaurisce nella conquista perché poi subentra la noia. L'amore esiste ma è a tempo. Il vero Don Giovanni, però, si burla dei sentimenti perché ammette la propria ipocrisia. Quello che si può prendere da lui è l'idea di vivere l'amore con maggiore schiettezza e spensieratezza».

Che cosa ti piace del personaggio?
«Mi ha sedotto farlo. Mi spaventava all'inizio cimentarmi con quest'opera, tanto che ho avuto dubbi sul farla o no, ma una volta che lo spettacolo è andato in scena mi sono divertito e lì mi ha sedotto».

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Che cos'è per te la seduzione?
«È attirare in maniera eclatante l'attenzione dell'altro, non solo delle donne, anche degli uomini o del pubblico. Catturare l'attenzione della vita, viverla in modo appassionato è la vera seduzione oggi».

Tu sei un seduttore?
«Mi è capitato di sedurre e di essere seduttore. Da piccolo sono stato più sedotto, ma poi sono diventato consapevole di poter attrarre a me ciò che desidero. Il mio mestiere poi si basa sull'attrarre l'attenzione del pubblico. La consapevolezza di saper esercitare questa attrazione è seduzione».

Sei considerato uno degli attori italiani più sexy, come ti fa sentire questo primato?
«Considerare qualcuno sex symbol è più una tradizione americana che non ci appartiene e in questo senso io non lo sono, ma è divertente giocare con questa definizione. Quando mi dicono che sono sexy reagisco con ironia, ci scherzo».

Seduce la bellezza?
«Non quella fisica. Sono le emozioni a renderci belli. La bellezza ha a che fare con la capacità di mostrare le proprie emozioni e non ce ne facciamo nulla se non sappiamo esprimerla. Va aldilà dell'età e dei canoni estetici».

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Come si diventa seduttori?
«Beh, prima di tutto vedendo lo spettacolo! Ci sono molti spunti utili per chi vuole capire l'arte della seduzione, ma è soprattutto esercitando la propria curiosità intellettuale che si seduce l'altro».

E come si sopravvive, invece, a un Don Giovanni che ci ha sedotto?
«Don Giovanni è colui che ci mette di fronte a noi stessi. Nello spettacolo è un capro espiatorio e alla fine ha anche una speranza. Lui è un personaggio letterario che non esiste nella realtà, possono esserci delle somiglianze, persone che hanno caratteristiche che lo ricordano. Lui è inafferrabile, ma ricorda che il furbo non va da nessuna parte. Perciò, se qualcuno ti seduce e ti abbandona, per lui non c'è espiazione, ma per te è un'occasione per riflettere sulla tua autenticità».