immagine non disponibilepinterest
Getty Images

Se cresci con due genitori fricchettoni, che hanno fatto della filosofia del '68 un modo tutto loro di vivere, può succedere che ti ritrovi con le idee un po' confuse, soprattutto sull'amore. Da uno spunto autobiografico, l'attrice de I Cesaroni, Elda Alvigini, ha scritto lo spettacolo Inutilmente figa, a quattro mani con l'amica Natascia Di Vito che, in occasione delle Feste, si è trasformato in Inutilmentefiga anche a Natale, in scena dal 26 dicembre 2014 al 14 gennaio 2015 al Teatro Cometa Off di Roma.

Come nasce l'idea di un one-women show?
«È nato per gioco grazie ai momenti in cui io e la mia amica Natascia, montatrice cinematografica, ridevamo dei classici cliché sui figli di genitori di sinistra. I miei erano sessantottini, ma di quelli ricchi. Sono cresciuta nei teatri e nei cinema di sinistra, andavo alla scuola pubblica, ma poi magari il Natale lo trascorrevo a Londra, così nella mia testa sono cresciuta con un'idea un po' strampalata di che cosa sia davvero l'ideologia di sinistra, anche se mio padre mi ha insegnato a credere nei sogni e a essere tenace nel raggiungerli. Per non parlare dell'amore, visto che era tutto un peace & love e amore libero, ma il principe azzurro era stato demolito».

E poi cos'è successo?
«Che ho deciso di mettere in scena la storia di una donna cresciuta con tante incongruenze, che oggi è intelligente, bella, interessante, insomma una vera figa, ma che alla fine fa fuggire gli uomini e, allora, il suo è un modo di essere inutilmente figa».

E com'è il Natale di una donna inutilmente figa?
«Strampalato anche quello. La protagonista del mio show vive costantemente attaccata al cellulare. Sul palcoscenico infatti io non sono realmente sola, parlo con il mio smartphone nel tentativo di costruire una relazione con un uomo controllando i suoi sms e tutte le volte che è sui social. Ma c'è anche molto di più, come un intervento storico che racconta il nostro passato, quelli che eravamo negli anni ottanta fino a raccontare chi siamo oggi».

Ma Elda alla fine trova l'amore?
«Non c'è una morale nello spettacolo, ma un racconto delle nevrosi del nostro tempo, espresse con tanta ironia. E più che trovare l'amore, il successo di Elda è riuscire a mettersi in discussione, è capire che non siamo così perfette e che prima bisogna imparare ad amare. Ci sono tante donne belle e in gamba e volevo parlare di loro, delle loro difficoltà, ma anche del loro coraggio a vivere la vita che vogliono con tanta, tanta leggerezza».

Il consiglio di Elda alle ragazze per essere una donna "utilmente" figa?
«La cosa più bella è vivere la sessualità senza costrizioni, seguendo i propri desideri, provando liberamente a uscire con un uomo, se piace, senza temere giudizi. Non so se esista l'amore tra due persone ma è importante provare, non perché non siamo capaci di stare da sole, al contrario, una donna utilmente figa sa godere la vita, ma sa che stare con un uomo è la cosa più bella del mondo».

immagine non disponibilepinterest
Getty Images