Cos'hanno in comune il Mudec, il Museo delle Culture di Milano, e Jean-Michel Basquiat, l'artista newyorkese adorato dai cultori della pop art? Tutto, verrebbe da dire, dalla voglia di conoscere le nostre radici per capire chi
siamo, alla diffidenza versus attrazione per il diverso. 

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Senza titolo, 1981

Il
Mudec ospita dal 28 ottobre al 26 febbraio 2017 la mostra, intitolata
semplicemente Jean-Michel Basquiat, che raccoglie circa 140 creazioni
del writer & pittore che fu grande amico di Andy Warhol.
Basquiat, nato in una famiglia modesta a Brooklyn ma catapultato giovanissimo nel patinato jet set
dell'arte e dei collezionisti, fu amico
di Madonna, Keith Haring, Gene Kelly, del raffinato mercante d'arte Larry
Gagosian oltre che di Warhol, personaggi che seppero capire e valorizzare l'estro creativo del giovane Jean-Michel, strappandolo dal ghetto. 

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BoyGenius,1983

Quadri enormi, foto, disegni, piatti sui quali Basquiat ritrae personaggi famosi: una varietà di opere che rende onore a un pittore tormentato ma amatissimo e alle sue tante (troppe?) contraddizioni. Basquiat ha sperimentato sulla sua pelle (il padre era
haitiano e la madre americana ma di origini portoricane) cosa significhi
essere diversi
, e la sua produzione artistica lo testimonia. 

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Senza Titolo,1981

Non a caso il percorso della mostra, concepita dall'amico ed ex direttore del MOCA di Los angeles Jeffrey Deitch e dal curator-saggista Gianni Mercurio, è duplice: geografico e cronologico.
Un combo riuscitissimo, perché Basquiat è stato capace di superare i
confini angusti dello spazio e del tempo (quello della pop art anni '80) in cui molti lo avrebbero voluto confinare,
arrivando fino ad oggi più vivo e amato che mai.