Mutande pazze

«Tempo fa al piano di sotto si è trasferito un tipo figo. Studiavo le sue mosse per incontrarlo "casualmente", ma invano. Un giorno, mentre stendevo la biancheria, mi sono caduti sul suo terrazzo degli slip con scritto "hot piggy". Ho fatto finta di niente per l'imbarazzo, finché lui mi ha suonato alla porta con gli slip in mano e mi ha detto: "Non hai bisogno di attirare l'attenzione: dai, invitami a prendere un caffè". Ed è stato colpo di fulmine!». Ilaria

Gelosia 2.0

«Conosco la password della mail del mio fidanzato e ogni tanto controllo che non mi tradisca. A San Valentino ho trovato la ricevuta di un fioraio che fa consegne all'estero. Gli ho fatto una scenata folle. Poi ho scoperto che aveva prestato la carta di credito a un amico... Mi sono sentita un verme. Lui ci ha messo un sacco a perdonarmi. E ha subito cambiato la password!». Viola

Imbarazzo universitario

«Non ho mai avuto una gran voglia di studiare, ma sono ambiziosa. Quando all'università mi hanno detto che il prof di Economia Politica era sensibile al fascino femminile, ho escogitato un piano. Visto che il suo esame era complicato e non volevo essere bocciata, ho iniziato a creare occasioni per incontrarlo al di fuori delle lezioni per sedurlo in qualche modo. Aveva almeno trent'anni più di me, ma cosa importava? Un giorno gli ho lasciato un biglietto in un libro, chiedendogli di vederci in privato. L'indomani, dopo la sua lezione, me lo sono ritrovato davanti: "Signorina, la smetta di fare la stupida e cominci a studiare, se non vuole che la bocci". Sono rimasta di sale e ho capito che le voci su di lui non erano fondate. L'esame è andato malissimo e ora mi tocca studiare seriamente per superare questo scoglio e far dimenticare la pessima figura di quel giorno». Alice

Segnali da non sottovalutare

«Lui mi piaceva da matti. Sempre curato, modaiolo ma un po' intellettuale, patito di cinema d'essai. Ci vedevamo spesso: 
era sempre gentile, ma non prendeva mai l'iniziativa. Ero estenuata dalla sua indecisione, così un giorno gli ho mandato un messaggio con il quale mi dichiaravo. Lui non ha risposto, io sono andata fuori di testa e l'ho insultato. È sparito per mesi, poi una sera l'ho incontrato mano nella mano con un uomo. Era gay! Mi sono data della stupida per non aver visto i segnali. Un'esperienza da dimenticare». Marta

Mosse azzardate

«Faccio l'agente immobiliare e tempo fa ho venduto un piccolo appartamento a una mia coetanea. Mi è sembrata la classica ragazza single, così dopo aver chiuso le pratiche le ho mandato dei fiori con un biglietto: «Mi sei piaciuta subito, fossero tutte come te le mie clienti... Chiamami!". Non lo ha mai fatto. Dopo qualche settimana l'ho incontrata con un ragazzo e un bebè nella culla: lei ha fatto un sorrisetto tirato e il suo uomo mi ha guardato malissimo!». Giampiero

Bugie a fin di bene

«Una collega carina mi aveva chiesto di aiutarla con il trasloco. Ho caricato alcuni scatoloni nella mia auto e ho seguito la sua in direzione del nuovo appartamento. A un certo punto ho preso una buca e ho subito sentito un rumore di vetri rotti. Panico. A un semaforo ho fatto finta di restare indietro, mi sono fermato e ho controllato: le avevo disintegrato una lampada! Me ne sono sbarazzato in un cassonetto e, una volta arrivati, le ho detto: "Ma hai preso tu quel pacco con la lampada? Io non ce l'ho". Lei ci è cascata e si è convinta che, nella confusione del trasloco, quel pacco fosse andata perso. E mi ha ringraziato mille volte per l'aiuto che le avevo dato. Se sapesse davvero come stanno le cose...». Alfredo