Un trench very hot
«Vivo nel centro di Roma e mi sposto sulla mia dueruote. Un giorno stavo pedalando, vestita con shorts e un trench leggerissimo, quando quest'ultimo si è impigliato nella catena della bici. Non potevo fermarmi perché ero in mezzo alla strada. A ogni pedalata il tessuto si aggrovigliava sempre più negli ingranaggi e mi sono ritrovata con la schiena tutta all'indietro perché il trench tirava. Per liberarmi ho chiesto aiuto a un signore, che ovviamente ha dovuto strappare tutto. La gente si è fermata a guardare e io ero in superimbarazzo. D'ora in poi, per andare in bici solo abiti stretch!». Rossella

Che triangolo pericoloso
«Il mio migliore amico era in crisi con la fidanzata, la quale frequenta la mia stessa palestra. Una sera, dopo l'allenamento, lei era molto giù e mi ha chiesto di accompagnarla a casa. Tra una chiacchiera e l'altra mi ha proposto di salire da lei per un aperitivo, che poi è diventato una cena. E siamo finiti a letto. Dal giorno successivo non sono più riuscito a guardare in faccia né lei, né lui. Per i sensi di colpa ho tagliato i ponti con entrambi, ma di recente ho saputo che stanno per sposarsi. Chissà, forse il tradimento ha giovato alla loro storia». Leo

Qualche battuta di troppo
«Il mio boss ci aveva invitato a trascorrere un weekend-premio in un bed & breakfast fuori città. Volevo farmi notare, così durante quei due giorni ho fatto un sacco di battute cameratesche sulle donne, del tipo: "Hai visto quella? Dai, provaci, vedrai che ci sta di sicuro!". Pensavo che comportandomi da amicone con lui, saremmo entrati in confidenza. Lui, però, sembrava seccato. Poi, sulla strada del ritorno un collega mi ha detto: "Ma non lo sai? È gay dichiarato!". Mi sono sentito così fuori luogo che per due giorni non ho avuto il coraggio di parlargli». Michele


Cadute... di stile

«Ero a una cena di lavoro ed ero agitata perché volevo fare una buona impressione sui colleghi. Sono andata in bagno e, tornando al tavolo, sono inciampata volando a terra. I colleghi non mi hanno visto, ma ho sbattuto così forte un ginocchio che mi è quasi venuto da piangere. Sono tornata al tavolo barcollando, avevo gli occhi lucidi per il dolore e una collega mi ha chiesto se non avessi bevuto troppo vino. Sono andata a casa con un livido e con la certezza di non aver conquistato i colleghi». Alessandra


Figuracce online

«Avevo inviato il curriculum a un'importante azienda inglese e mi avevano proposto un colloquio via Skype. Mi ero preparata ed ero andata bene. Ma alla fine della chiamata ho dimenticato di spingere il tasto per chiudere la conversazione... e il selezionatore pure! Mi sono alzata dal tavolo e ho chiamato il mio ragazzo per raccontargli del colloquio, facendo commenti personali su chi mi aveva intervistato. Quando mi sono resa conto della situazione sono corsa di fronte allo schermo. Non c'era nessuno, ma la comunicazione era aperta e sono sicura che il selezionatore stesse ascoltando. Infatti non mi hanno chiamata e ancora mi chiedo se non sia stata colpa della mia sbadataggine». Elisa


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