È un regalo di Natale inaspettato e senz'altro non piacevole quello arrivato a casa dell'imprenditrice Chiara Ferragni il 15 dicembre: una multa dell'Antitrust relativa all'attività portata avanti con l'azienda Balocco a Natale 2022. Dell'importo, per la precisione, di oltre 1 milione di euro distribuiti tra le società Fenice e TBS Crew che gestiscono immagine e diritti di Ferragni e altri 420 mila euro addebitati all'azienda dolciaria.

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L'accusa è di aver ingannato i consumatori con un'attività benefica poco trasparente: nel 2022, infatti, l'imprenditrice aveva lanciato il pandoro Pink Christmas creato in collaborazione con Balocco, lasciando intendere, come si legge nella nota dell'Antitrust, che «le suddette società, tramite le vendite, avrebbero contribuito ad una donazione all'Ospedale Regina Margherita di Torino». La donazione di 50 mila euro era già stata invece già effettuata mesi prima dell'iniziativa (a maggio): tutto il resto - 1 milione di euro solo per le società legate a Ferragni - è stato incassato dalle aziende coinvolte e non devoluto in beneficenza. «Le società Fenice e TBS Crew hanno incassato la somma di oltre 1 milione di euro a titolo di corrispettivo per la licenza dei marchi della signora Ferragni e per la realizzazione dei contenuti pubblicitari, senza nulla versare all'ospedale Regina Margherita di Torino».

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Secondo l'Antitrust, la colpa delle società riconducibili a Chiara Ferragni sarebbe stata quella di non fornire, o fornire in parte (o in modo nebuloso) le informazioni necessarie ai consumatori per capire come fosse stata organizzata la donazione. Il Codacons, intanto, ha promesso di avviare un'azione legale contro Balocco e Chiara Ferragni chiedendo un rimborso a tutti coloro che hanno acquistato il pandoro convinti di stare contribuendo direttamente all'acquisto di macchinari utili ai bambini ricoverati in gravi condizioni di salute nell'ospedale torinese. La risposta di Chiara Ferragni, affidata alle storie di Instagram: «Quella con Balocco è stata un'operazione commerciale». E ancora: «Sono dispiaciuta che sia stata messa in dubbio la mia buona fede».

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