Lady Gaga non è più la stessa donna che abbiamo conosciuto agli esordi della sua carriera. Negli anni si è spogliata di artifici, make up e abiti sopra le righe per rimanere ciò che è: semplicemente Stefani Germanotta. 38 anni il 28 marzo, Gaga oggi è a capo di Haus Labs, brand beauty di grande successo fondato e si prepara a tornare al cinema in un film cult attualmente in lavorazione (sarà Harley Quinn nel film Joker: Folie à Deux con Joaquin Phoenix in uscita a ottobre). Più di tutto, l'artista è una voce potentissima dello spettacolo internazionale, che non ha mai nascosto i drammi e i fantasmi del suo passato e non ha mai mancato di trarne un insegnamento potente: parlarne ad alta voce è doloroso, ma non potrà mai far male come le violenze subite. Anzi, può aiutare gli altri a non sentirsi soli. A lei è accaduto quando aveva 19 anni: «Sono stata violentata ripetutamente, poi sono stata malissimo per settimane. Non avevo un terapista, non avevo un dottore che mi aiutasse. Ero sola e disperata».

instagramView full post on Instagram

Gaga ha raccontato questo episodio così segnante nel 2021 a Oprah Winfrey durante una puntata della serie Apple+ co-prodotta dalla conduttrice e dal principe Harry The me you can't see. «Lavoravo nel settore e un producer mi disse: togliti i vestiti. Mi sono rifiutata, ma mi ha giurato che se non lo avessi fatto avrebbe bruciato tutta la mia musica. Dopo sono svenuta, ero piena di dolore. Sono stata male per settimane e settimane finché non ho abortito il figlio del mio stupratore. Mi sono chiusa in uno studio per mesi, non avevo aiuti». Quel racconto terribile, di cui oggi Gaga parla con grande consapevolezza, l'ha trasformata «in una donna diversa». Per scelta non ha mai detto ad alta voce il nome del suo stupratore («Non voglio sentirlo nominare né vederlo mai più. Spero che abbiate rispetto per questa decisione») ma questo non ha reso il suo racconto meno potente. Nella stessa occasione Gaga ha raccontato di aver sofferto per anni di fibromalgia e di essere stata vittima di episodi psicotici e autolesionismo. Oggi ha un team di persone che si prende cura di lei quando sente di non essere più in equilibrio. E che le salva la vita ogni volta.

«Tutto accade per una ragione, tutte le cose a cui andiamo incontro. Anche il mio stupro. Ho capito che Dio mi aveva mostrato il dolore per poterlo riconoscere e poi aiuatare altre persone con la mia storia. Oggi quando vedo qualcuno che soffre non posso voltare lo sguardo. Perché soffro anche io. Ma oggi sono più forte e corazzata. Pronta ad combattere».