Melissa Satta ha affidato a Instagram un lungo sfogo per raccontare non solo i messaggi ricevuti dagli hater ma anche l’azione legale intrapresa nei confronti di un quotidiano che l’ha accusata di aver portato sfortuna al compagno tennista Matteo Berrettini alla competizione Monte Carlo Masters.

L’ex Velina e conduttrice ha lanciato questo video proprio il giorno del compleanno del figlio Maddox, che compie dieci anni (figlio di Kevin-Prince Boateng, suo partner fino al 2020). Più volte la showgirl ha ribadito di voler essere di esempio a tante ragazze che non hanno gli strumenti per denunciare le offese ricevute.

Ecco i punti salienti di quanto ha raccontato: «Ciao a tutti, di solito non faccio questo tipo di video ma sto vivendo una situazione sui social abbastanza surreale e oramai da un po’ di mesi ricevo un sacco di messaggi di insulti, messaggi che definisco di bullismo e anche di sessismo». Di cosa viene accusata? «Io vengo attaccata per la mia storia personale e la storia sentimentale che sto vivendo» (con lo sportivo, che frequenta ormai da mesi).

«Io tanti anni fa ho scelto e accettato di essere un personaggio pubblico – spiega - paparazzate, foto, autografi e sono contenta, ma amo anche la mia privacy. In questo momento voglio provare ad essere pure io felice. Penso che questo non sia una colpa, sono anche una ragazza normale. Faccio un lavoro che mi permette di mantenere mio figlio. In questi giorni sono accusata di cosa? Di essere donna? Perché il proprio compagno vive un momento difficile lavorativo».

Di questa reazione Satta non riesce a comprendere il motivo: «Perché insultare, offendere, mandare odio? Basta ai leoni di tastiera. E se una di queste donne fosse vostra mamma, sorella o nipote? Ricevo messaggi di cattiveria anche da altre donne, gli uomini ci dovrebbero proteggere ed essere più gentili».

Al tempo stesso s’indigna per i giornali che vorrebbero difenderla: «Io penso di non dover essere difesa da nessuno, ieri una testata importante (Corriere della sera, ndr.) ha fatto un titolo surreale: “Melissa porta sfortuna”. Vi allego anche la lettera che il mio avvocato ha scritto a loro. Non voglio che mio figlio cresca con tutto quest’odio. Cerchiamo di avere più rispetto tutti insieme».