Ci torna subito in mente Jane Fonda con il cappotto rosso, le manette e la linguaccia mentre viene arrestata a una manifestazione per il clima nel 2019. Questa volta è Alexandria Ocasio-Cortez a fare notizia, per un altro gesto di disubbidienza civile e una causa altrettanto importante. La deputata è stata fermata dalla polizia a Washington assieme ad altri manifestanti e a diversi politici democratici mentre protestava contro l'abolizione del diritto all'aborto. Nelle foto e nei video la si vede mentre viene accompagnata da un agente con le mani dietro la schiena: è stata multata e poi rilasciata come da prassi in questi casi.

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Come racconta il Guardian, i manifestati si sono riuniti alcune ore fa a Capitol Hill, sede del Congresso, per poi dirigersi verso la Corte Suprema per esprimere la rabbia e il dissenso contro la storica decisione presa dalla maggioranza repubblicana dei giudici di abolire il diritto all'aborto a livello federale. Da giorni, ormai, le proteste continuano, tanto che il tribunale è circondato da transenne per tenere lontani i manifestanti. Oltre ad Alexandria Ocasio-Cortez c'erano altre deputate progressiste come Ilhan Omar, Rashida Tlaib e Cori Bush e il gruppo teneva uno striscione con su scritto: «I nostri corpi, i nostri tribunali, la nostra democrazia».

Il problema si è presentato quando alcuni manifestanti si sono fermati lungo un passaggio pedonale e si sono seduti bloccando il traffico. A quel punto la polizia li ha invitati a liberare la strada e, quando questi non si sono mossi, gli agenti hanno proceduto ad arrestarli per intralcio al passaggio. «Abbiamo arrestato un totale di 35 persone, tra le quali 17 componenti del Congresso», ha riferito la polizia, «perché dopo che era stato loro intimato tre volte di disperdersi si sono rifiutate di sgomberare la strada». I manifestanti fermati sono stati portati dagli agenti in un’area poco distante dove sono stati registrate, multati e finite rilasciati. «Ho il privilegio di rappresentare uno Stato in cui i diritti riproduttivi sono rispettati e protetti», ha commentato Carolyn Maloney, democratica di New York, «il minimo che possa fare è mettere il mio corpo in pericolo per 33 milioni di donne che rischiano di perdere i propri diritti».