Probabilmente vi siete imbattute nel termine “pookie” mentre stavate scrollando il feed di TikTok, o avete notato qualche video che riporta questa parola sotto forma di hashtag. Ma cos'è e perché è diventata virale? Il fenomeno pookie è iniziato con la coppia di coniugi Campbell e Jett Puckett, proveniente dalla Georgia, negli Stati Uniti: i due hanno postato un video in cui mostravano gli outfit per la serata. Ciò che rendeva queste registrazioni diverse dal solito, però, era l'entusiasmo di Jett nell'esaltare la moglie, chiamandola a voce alta "pookie" mentre provava vari capi.

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La fama virale della coppia è dovuta, in parte, proprio al soprannome un po' particolare che lui ha dato alla sua lei ed è cresciuta tanto da meritare parodie. Basti pensare al video in cui il comico Jessie Lee, vestito da Jett, si complimenta con un amico vestito da pookie, usando termini a dir poco scandalosi. Eppure, nonostante molti prendano in giro il vezzeggiativo usato dalla coppia, tanti altri hanno iniziato a utilizzarlo con il proprio partner.

Il fenomeno pookie

I nomignoli non sono, ovviamente, una novità. E anche se non siamo disposti ad ammetterlo pubblicamente, molti di noi li hanno usati o li hanno ricevuti dal partner. Dietro questa pratica apparentemente sdolcinata e quasi adolescenziale, però, si nasconde un mondo: il motivo per cui li usiamo potrebbe essere, infatti, la chiave per capire il modo in cui concepiamo i rapporti di coppia.

Perché i vezzeggiativi ci fanno sentire speciali nelle relazioni, anche se sono un po' irritanti e a volte anche imbarazzanti? Secondo Cate Campbell, terapeuta sessuale e relazionale e membro accreditato della BACP, tutto dipende dalla voglia di ricreare il senso di sicurezza che desideriamo dai nostri genitori. "I termini affettuosi e i nomignoli usati dai genitori e da altre figure di attaccamento con i bambini piccoli sono tranquillizzanti e spesso unici per quella relazione. Non c'è quindi da stupirsi se, da adulti, ci ritroviamo a usare vezzeggiativi quando abbiamo una relazione stretta. Anche se di solito si tratta di una risposta inconsapevole, questo qualifica comunque la relazione come speciale ed è di conseguenza rassicurante", spiega l'autrice.

Questi nomignoli quindi aiutano anche a creare e rafforzare il legame di coppia, diventando parte del loro linguaggio privato, come afferma la psicoterapeuta privata e scrittrice di salute mentale del Blog Of Tom Emily Mendez. "Inoltre, spesso riportano alla mente quelle sensazioni di farfalle nello stomaco tipici dei primi giorni di conoscenza”.

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Natalia Lebedinskaia

Fin qui tutto molto bello, ma allora perché ci sentiamo così a disagio quando sentiamo altre persone che chiamano il partner con un nomignolo? Quando sentiamo chiamare qualcuno "cucciolo" oppure con qualunque altro vezzeggiativo, c'è una parte di noi che sente di intromettersi in un'intimità in cui non vorrebbe essere coinvolto. Ma questo termine potrebbe anche riportare alla memoria dei ricordi tipici dell’infanzia. Quindi, se vedere i Pucketts su TikTok vi fa sentire un po’ in imbarazzo, tale sentimento potrebbe essere solo il riflesso del vostro senso di ribellione a quello che avete provato quando eravate bambini.

Quasi tutti sono contenti di sentirsi vulnerabili con il proprio partner. La differenza sta nel fatto che mentre alcuni potrebbero percepire questa sensazione come dolce, altri potrebbero non gradirla e qualificarla come fastidiosa.

Tuttavia, non c’è un modo giusto o sbagliato di riferirsi a qualcuno a cui si tiene (fatta eccezione per tutti quei termini dispregiativi e poco gentili ed educati), quindi cercate di non pensarci troppo la prossima volta che il vostro partner vi chiamerà "baby" e se vi piace sentirvi chiamare “cucciolo” non c'è alcun problema. Allontanate i giudizi dalla vostra mente e sentitevi liberi di esprimervi come vi pare (nei limiti del rispetto dell'altro ovviamente).

Articolo tradotto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione

DaCosmopolitan UK