Se il vocabolario Merrian-Webster ha eletto la parola dell'anno, ovvero gaslighting, inequivocabile segno dei tempi che corrono, e i trend del dating del 2023 ci dicono che il cobwebbing (letteralmente "disfarsi delle ragnatele") trionferà nell'anno a venire perché ci siamo stufati di trascinarci in relazioni senza senso o futuro, c'è un altra ricerca che conferma questa tendenza al lasciare andare amori, amici o affetti. Quando questi non fanno più per noi, ovviamente, sono dolorosi o tossici o addirittura abusanti. Si chiama snow storming, l'hanno coniata gli esperti dell'app per appuntamenti americana Wingman e identifica quella necessità di chiudere una storia in inverno, ovvero nel periodo più difficile in assoluto per farlo.

Il perché sia così complicato è presto detto: è tempo, quello che precede il Natale, della cuffing season, quella stagione in cui viene voglia di accoccolarsi all'altro anziché respingerlo, di fare nido anziché volare liberi. Tante ricerche, che ruotano intorno ai disturbi affettivi stagionali - malesseri che si acuiscono, cioè, nel delicato passaggio tra stagioni o cavallo del periodo festivo - evidenziano una maggiore ricorrenza nel chiamare un ex proprio quando il freddo comincia a farsi sentire. La tentazione di accompagnarci a qualcuno perché la serenità imposta dal periodo è insostenibile, la voglia di posticipare una rottura a dopo le vacanze, così da salvare l'atmosfera, da non trascorrere da soli i difficili giorni rossi del calendario e da non sprecare eventuali soldi investiti in viaggi e vacanze di coppia sono i principali indiziati di questo ritardo nella rottura.

Lo snow storming, però, punta al contrario: esattamente come una tormenta di neve che spazza via ogni cosa, questa tendenza mira a eliminare i rami secchi, chiudendo, proprio all'apice della tempesta, una storia che non ci fa più stare bene.

E così, mentre il cobwebbing imponeva un decluttering di ex e passato per aprirsi al nuovo, essere uno snow stormer significa dare un taglio netto a una relazione in corso, soprattutto se non siamo convinti della strada che ha intrapreso.

Rischioso? Senza ombra di dubbio: infatti l'esperta di dating Kate Mansfield, in un'intervista su Metro, ha detto che non c'è nulla di male a mollare qualcuno prima di Natale, soprattutto se ci sono i presupposti emotivi per farlo, ma che lo snow storming, dal punto di vista di chi lascia, può trasformarsi in un pattern disfunzionale quando diventa ricorrente. E viene usato, cioè, per lasciare senza rimpianti o sensi di colpa, senza pensare alla sfera emotiva dell'altro. Lo snow storming, insomma, deve essere un'occasione di crescita, non uno schema da mettere in atto per sfuggire a relazioni scomode.

L'esperta ha suggerito che questa tendenza può essere davvero efficace solo se, passata la tempesta e tornato il sereno, ci si impegna a trovare una relazione che non ricalchi gli errori del passato

E che, per intenderci, non spinga a mollare nuovamente in preda ai dubbi o alle incertezze, giustificando le proprie azioni con scuse non troppo convincenti.