L'hai conosciuta in biblioteca, sul volo Berlino-Roma, o semplicemente in vacanza a Tropea? Poco importa. Il decalogo per conquistare la fimmana calabrese è uguale a qualsiasi latitudine del mondo.

In alternativa non ti rimane che affidarti alla magarìa (ovvero a pratiche magiche). Ecco come conquistare una calabrese in 10 semplici mosse

1. Occhio all'amaro (e al conto salato).

Per il primo appuntamento scegli un ristorantino all'aperto e un calice di bianco ghiacciato. Ricorda che noi calabresi abbiamo ereditato dai sibariti l'inclinazione all'edonismo.

Accertati che abbiano l'Amaro del Capo tra i digestivi: se così non fosse non provare a giustificarne la mancanza con frasi scontate del tipo «La Pakora indiana non si abbina con l'amaro alle erbe». Non esiste! Tutto si abbina con l'amaro alle erbe, parola di calabrese DOC.

Paga tu il conto (regola che vale anche per le cene a seguire), ma soprattutto non pensare di farlo in sua presenza: approfittane mentre lei va in bagno a incipriarsi il naso.

2. La seconda volta si cena in casa.

Se hai superato il punto 1, con buona probabilità l'appuntamento successivo avverrà tra le mura domestiche.

Lei indosserà con impareggiabile classe il grembiule da cucina con stampata sopra la ricetta delle melanzane ripiene.

Ah, dimenticavo, se continuerete a frequentarvi preparati a un periodo di sperimentazioni culinarie a base di peperoncino. Non disprezzarlo e fanne scorta, ti servirà al punto 7.

3. Abbraccia la sua "religione".

La donzella calabrese che hai deciso di corteggiare ha tre capisaldi culturali che non riuscirai a scalfire in nessun modo: lei ha il culto del peperoncino, considera il dialetto calabrese la più nobile tra le lingue, e il massimo della lussuria non sono le tue avances ma i maccaruni a firrittu. Provali e ti convertirai anche tu.

4. Argomenti out.

Evita l'umorismo pecoreccio e le battute sulla Ndrangheta, non imitare la sua inflessione con le fauci spalancate e le doppie sospirate (del tipo «Sono di Cattanzzharo lido»). Non sciorinare gli attimi salienti del film Qualunquemente: noi consideriamo Cetto La Qualunque gradevole come una iattura.

5. Dimostra che sei un problem solver.

Non solo quando ci sono di mezzo argomenti come azienda, bilancio e lavoro ma anche davanti al wc intasato e al lavandino che perde. Devi essere competitivo con suo padre.

6. Impara a condividere.

In Calabria la famiglia è un girotondo gioioso e psichedelico di parenti e cugini di ogni ordine e grado. La casa è il luogo dove la proprietà privata è un furto e la condivisione una necessità.

7. A letto sii masculu.

È qui che ti servirà fare scorta dell'afrodisiaco per eccellenza (punto 2). Devi sapere che le calabresi detestano la dolcezza che si trasforma nel diabete da materasso. Il peperoncino calabrese può evitarti la figuraccia tipica del soggetto con l'iniziativa media del lombrico di mare.

8. Non fare troppe domande.

Perlomeno non farle su due oggetti per lei indispensabili: la crema depilatoria e la zeppa. Il primo è un rimedio ai bulbi piliferi iperattivi tipici di quasi tutte le donne a stampo mediterraneo.

Il secondo è un comodo e straordinario strumento di elevazione per chi nel DNA ha il gene della "bassezza". Col tempo li apprezzerai anche tu.

9. Rassegnati alla tradizione (ti piacerà!).

La probabilità che tu riesca a sfuggire a riti e feste comandate nei successivi tre mesi dal primo appuntamento è pari a quella di una conduzione di Umberto Eco a Uomini e Donne.

Tanto vale documentarti subito sulle processioni del Venerdì Santo (quella di Nocera Terinese e Cassano allo Ionio sono davvero emozionanti) e sul pranzo di Natale: preparati alle 12 portate (minimo!) preparate con amorevole dedizione ed eroica energia dalla nonna Miluccia (Emilia).

10. Tocca ferro!

Per finire fai attenzione alla superstizione calabrese. Prenderla alla leggera potrebbe vanificare i tuoi sforzi per conquistare la tua bella. Uno: non sfiorarle i piedi con la scopa o potrebbe non sposarsi mai.

Due: non riservarle il posto all'angolo del tavolo o non farà figli. Tre: non proporle di sposarvi a maggio, perché con molta probabilità divorzierete. Non vale la pena rischiare!

La foto è tratta dal film Vorrei vederti ballare del 2012, ambientato in Calabria. Segui l'autrice del decalogo Marica Bruno su Facebook e sul suo blog La Tana di Bianconiglio.

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