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Quante persone rosse naturali o hai visto in vita tua? Sicuramente qualcuna. Ecco, più o meno hai incrociato altrettante persone intersessuali senza saperlo. Al mondo ci sono milioni di persone nate con entrambi i caratteri sessuali: interACT Advocates for Intersex Youth stima che siano l’1.7%, all’incirca la stessa incidenza delle persone naturalmente rosse di capelli.

Che cos'è l'identità di genere?

L’intersessualità è un tema di cui si parla molto poco e si interseca con un altro tema molto importante, quello del genere. Anche persone nate al 100% maschio o 100% femmina non sentono di appartenere al genere biologico che la natura ha assegnato loro. Men che meno le persone intersessuali, a cui per moltissimi anni è stato imposto un sesso alla nascita.

Sesso e genere: qual è la differenza?

Per capire meglio la complessità della questione facciamo chiarezza sui termini. Quando parliamo di sesso intendiamo il sesso biologico, scritto nei cromosomi sessuali del DNA e nei marcatori genetici, in base alla presenza di organi riproduttivi e a determinati ormoni presenti nell’organismo.

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Universal Pictures

Il genere è un concetto sociale, che ha a che fare con la rappresentazione dell’essere maschio o femmina, al fenotipo, alle caratteristiche che nell’immaginario collettivo distinguono un sesso dall’altro. Il problema sta principalmente nel fatto che sia geneticamente, sia socialmente, non esistono solo due sessi come per secoli la società ha voluto farci credere. Nelle persone intersessuali i cromosomi, gli ormoni e gli organi sessuali non corrispondono a un solo genere.

Che cosa vuol dire nascere intersex?

L’intersessualità - ovvero essere nati sia con cromosomi sessuali, genitali e caratteri sessuali secondari sia maschili sia femminili - è un dato di fatto biologico. In genere viene corretta alla nascita: sono i genitori, su consiglio dei medici, a decidere quale sesso attribuire e quale sopprimere.

Ermafroditi

Sempre più genitori decidono di lasciare al figlio questa decisione, lasciando tutto il set di organi sessuali fino alla pubertà. In questo caso si parla di ermafroditi, ovvero persone che hanno entrambi i cromosomi sessuali XX e XY, e presentano sia i testicoli sia le ovaie, oppure un organo ibrido che si chiama “ovotestis”. I pseudoermafroditi invece hanno un cromosoma sessuale preciso (XX o XY) con genitali maschili o femminili che non corrispondono al sesso genetico. Le varie condizioni cliniche che stanno sotto il cappello dell'intersessualità sono considerate DSD (Divergenze o Disordini dello Sviluppo del Sesso).

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Transessualità

Nel caso della transessualità, i caratteri sessuali con cui si è nati non corrispondono alla propria identità di genere, cioè puoi essere nata donna ma sentirti uomo e viceversa. È una condizione complessa, perché presuppone un problema psicologico di accettazione del sesso con cui si è nati e per anni questa esigenze è stata ignorata e derisa. Viene considerata una disforia, cioè disturbo dell’identità di genere e da più di 30 anni in Italia è possibile chiedere la riattribuzione del sesso.

Queer

I queer sostengono che il genere sia un costrutto sociale, e poiché per moltissimi anni siamo vissuti in una società fondamentalmente bigotta e repressiva, la distinzione tra maschio e femmina non abbia più alcun senso. I queer abbracciano la libertà dello spettro, di mostrarsi e sentirsi come si vuole, senza aderire agli stereotipi maschili e femminili: un concetto che non riguarda solo intersessuali e transgender. Non è necessario autodefinirsi queer o vivere come tale per abbracciare questa convinzione: sempre più persone rifiutano la distinzione netta e superano il dualismo maschio/femmina.

LGBTQI+… Una sigla da abolire?

Mentre il gender diventa sempre più liquido, lo spettro LGBTQI diventa sempre più ampio. Intrappolare in una definizione l’identità di una persona in base alle sue preferenze sessuali non è più così scontato, così come farlo rispetto al genere biologico. E per la prima volta nella storia inizia a sembrarci sbagliato.

Lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali sono tenuti insieme dalla sigla LGBTQI (Q e I sono state aggiunte alla sigla LGBT per cercare di includere più persone “sessualmente atipiche” nella definizione). Di per sé definirle atipiche è sbagliato, così come cercare di ghettizzarle in un acronimo. Si pone anche un altro problema: identità di genere e orientamento sessuale sono due cose diverse, per questo alcuni pensano che includere la transessualità e l’intersessualutà nella stessa sigla assieme a lesbiche, gay e bisex sia un errore.


C'è chi dice no

Lo scrittore australiano Wark McKenzie spiega che accorpare troppe definizioni in una stessa sigla sia pericoloso, perché le comunità tendono ad essere esclusive. “Non è possibile rappresentare ciò che la comunità esclude. Rappresentare significa definire ciò a cui appartiene l’oggetto della rappresentazione e ciò a cui non appartiene. In ogni comunità c’è un armadio in cui sono chiusi quelli che sentono di dover nascondere la loro imperfetta corrispondenza con l’immagine che definisce la loro appartenenza.” spiega McKenzie.

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Ne trovi un esempio pratico nella prima stagione della serie tv Sense8: una delle protagoniste, la transgender Nomi interpretata dall’attrice trans Jamie Clayton, viene emarginata dalla community LGBT di San Francisco. In un’intervista a The Verge ha spiegato di sentire una grande responsabilità nel modo in cui il suo personaggio rappresenta la causa: “Ero molto preoccupata dell’autenticità del mio personaggio, proprio perché rappresenta una figura LGBTQ+ nella televisione mainstream. È una presenza praticamente inesistente in TV, e quando c’è, è dipinta come deviante.”.

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Nel TEDx Women Talk Fifty Shades Of Gay l’artista queer iO Tillett Wright spiega: “Le categorie sono troppo limitanti, le scatole sono troppo piccole, lo trovo pericoloso. Sono stata cresciuta a downtown Manhattan negli anni 80, protetta dal bigottismo della religione. Da dove vengo io, se non sei una drag queen, o un pensatore radicale, o un performance artist, sei tu quello strano!” Nel suo discorso, l’artista nata femmina, ha spiegato di essere cresciuta come un maschio fino alla pubertà, momento in cui ha deciso di continuare a vivere come donna. La sua visione del coming out è molto radicale: nessuno dovrebbe essere costretto a dichiarare le proprie preferenze sessuali ed è sbagliato presumere che una persona sia etero finché non dichiara il contrario. Ognuno dovrebbe essere libero di vivere la propria sessualità senza doverne rendere conto alla società.

Il superamento del genere

Sempre più persone decidono di rinunciare alla visione binaria maschio/femmina e non abbracciare gli stereotipi che normalmente associamo all’essere un uomo o una donna. Per semplificare, il fatto che il rosa sia un colore da femmina o che la gonna sia un indumento femminile è un concetto superato. Per fare qualche esempio celebre, a sdoganare la faccenda della gonna ha iniziato Jaden Smith durante l’adolescenza, mentre Shiloh Jolie Pitt se ne va in giro vestita in giacca e cravatta da quando aveva 6 anni. Uno dei protagonisti del remake di Pappa e Ciccia è Ames McNamara, un ragazzino non conforme al gender: è un maschi a cui piace vestirsi da femmina e non si considera transgender.

Jaden Smithpinterest
Getty Images

Anche i brand si stanno allineando a questa tendenza creando linee di abbigliamento genderless con un taglio unisex, che non tengono conto nemmeno delle differenze fisiche del corpo maschile e femminile.

Intersessualità e gender sullo schermo

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Lucky Red

I media hanno un ruolo importante nel modo in cui l’identità di genere viene narrata. Film da Oscar con protagonisti alle prese con una difficile relazione tra genere e sessualità, non sono più meteore. Moonlight, la storia di un ragazzo di colore che cerca di accettare la sua sessualità, lo scorso anno ha vinto l’Academy Award come miglior film del 2017. Call me by your name è stato candidato a 3 Golden Globes (purtroppo non ne ha vinto neanche uno). Nel 2015 Eddie Redmayne è stato candidato all’Oscar per la sua interpretazione di una delle prime transessuali della storia in The Danish Girl. Daniela Vega l’attrice trans protagonista di Una donna fantastica, quest’anno è nominata come miglior attrice: sarebbe la prima attrice trans a vincere la statuetta.

Intersessuali famosi

Hanne Gaby Odielepinterest
Getty Images

Sono pochissime le celeb che hanno deciso di parlare apertamente della propria intersessualità. Una delle top model più richieste sulle passerelle di tutto il mondo, Hanne Gaby Odiele, non si sente né maschio né femmina: ha i testicoli interni, ma il suo corpo produce estrogeni. È sposata con un uomo, il modello e DJ John Swiatek. Questo fa di lei una persona omosessuale o etero? Impossibile dirlo e forse cercare a tutti i costi una definizione non ha molto senso. In un’intervista al Guardian, ha spiegato di aver provato vergogna e confusione per tutta la sua infanzia, di aver sempre saputo che qualcosa la rendeva unica. E ha detto che preferisce che le persone si rivolgano a lei usando il femminile. “La maggior parte delle persone intersex che ho incontrato si sono sottoposte a interventi chirurgici e a cure ormonali: per normalizzare il corpo, si finisce per sottrargli qualcosa.” ha spiegato. Lei la considera una violazione dei diritti umani, un’atavica prassi di correggere tutto ciò che vada fuori dai binari.

Anche nel mondo dello sport si sono distinte delle persone intersessuali, creando scompiglio per decidere se farle gareggiare assieme agli uomini o alle donne. La velocista sudafricana Caster Semenya per anni è stata considerata una delle donne più veloci al mondo, grazie anche ai suoi livelli di testosterone molto alti (cinque volte quelli normalmente presenti nell’organismo femminile). L’atleta polacca Ewa Klobukowska si vide revocare l’oro nei 100 metri, vinto alle olimpiadi di Tokyo nel 1964, quando si scoprì che aveva entrambi i cromosomi sessuali. La sciatrice Erika Schinegger scoprì per caso di essere intersex, quando durante un test clinico eseguito durante le Olimpiadi invernali del ’68 a Grenoble, i medici trovarono nella sua saliva ormoni maschili: sconvolta dalla scoperta decise di operarsi e consegnò di sua spontanea volontà la sua medaglia d’oro alla seconda classificata.

Una delle ex fidanzate di Michael Phelps, la nuotatrice olimpica Taylor Lianne Chandler, ha raccontato di essere nata intersessuale e che alla nascita le è stato assegnato il sesso maschile, ma sentendosi una donna a 16 anni, nel momento in cui la legge le permetteva di decidere per se stessa senza il consenso dei genitori, ha deciso di cambiare sesso. La decisione dei suoi genitori di obbligarla a vivere come maschio le è pesata per tutta la vita, anche per questo la battaglia dei militanti intersex è quella di difendere i diritti di chi nasce con questa condizione, in modo che possano scegliere loro al momento della pubertà.

OII (Organisation Intersex International), un’organizzazione che difende i diritti delle persone intersessuali, si batte per i diritti civili e contro la discriminazione basata sui caratteri sessuali. In particolare lotta perché la definizione binaria del sesso in maschio e femmina venga abolita. In Italia il collettivo L’intersessualità esiste chiede che non venga più usato il termine ermafrodito, che si porta dietro uno stigma sociale, e che si opti per la definizione intersessuale.

Per capirne di più

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MTV

Da leggere. Il best seller di Jeffrey Eugenides, Middlesex, vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa nel 2003, racconta la storia di Calliope, uno pseudoermafrodito bisex, che decide di crescere come maschio etero. Il romanzo analizza l’intersessualità dal punto di vista medico, psicologico e sociale.

Da vedere. Il thriller fantascientifico Predestination, basato sul racconto sci-fi All You Zombies di Robert A. Heinlein, racconta la transizione della protagonista, intersessuale dalla nascita. Dopo essere rimasta incinta, scopre di avere anche i caratteri sessuali maschili. Alla protagonista viene imposto il cambio di genere e deve continuare a vivere come uomo per il resto della sua vita. La serie tv Faking it - Più che amiche, trasmessa da MTV. Bailey De Young interpreta Lauren Cooper, una ragazza intersessuale alle prese con gioie e dolori adolescenziali. Boy Meets Girl, su Amazon Prime, ha per protagonista l'attrice transessuale Michelle Hendley ed esplora cosa significa essere maschio e essere femmina, nella vita e nelle relazioni.

La data. Il 26 ottobre è l’Intersex Awareness Day, una giornata per sensibilizzare sempre più persone sul tema dell’intersessualità.