In un articolo apparso ad aprile su Vogue, Mackenzie Wagner racconta come ha trovato il vestito da sposa dei sogni. (SPOILER) l’editor statunitense ha indossato non uno, ma ben tre abiti di Halston, Molyneux e Alexander McQueen, tutti vintage. Esatto, vintage: per questo, anche se l’argomento dell’articolo potrebbe sembrare antiquato per i tempi che corrono, contrariamente a quanto si possa pensare è totalmente all’ordine del giorno. Esistono almeno tre motivazioni per cui tutti oggi dovrebbero comprare un abito da sposa vintage. Rispettivamente, riguardano l’etica, la durata e l’unicità.

instagramView full post on Instagram

Secondo l’annuale Wedding Report, il 2022 ospiterà oltre due milioni di matrimoni. Non accadeva dal 1984. Da un lato, si tratta di un numero incoraggiante, che scalda il cuore e invita a credere ancora nell’amore (nonostante Totti e Ilary Blasi si siano lasciati, nda). Dall’altro, pare che quelli che dovrebbero essere i protagonisti indiscussi di questi giorni non riescano a sentirsi unici – cosa che ci si aspettava non potesse succedere mai. Nel suo racconto, Mackenzie scrive: «La possibilità di sentirmi unica in un abito contemporaneo è stata annullata nel momento in cui la responsabile di una boutique in Madison Avenue ha dichiarato di avere una sposa che si sposa ogni ora di ogni giorno di quest'anno».

Al contrario di un classico pomeriggio trascorso tra un camerino e l'alto sperando di commuoversi davanti allo specchio, il bello di acquistare capi e accessori nei negozi o nei mercatini vintage (qualcuno ha mai stabilito un budget minimo, per caso?) risiede proprio nell'elemento inaspettato. Chiunque compri un abito da sposa nel negozio di un designer contemporaneo deve considerare che probabilmente qualcun altro avrà il suo stesso vestito – a meno che non sia realizzato su misura; ma chi va alla ricerca di un abito vintage si assicura la vittoria (e l’esclusiva).

Vestiti da sposa, perché gli abiti vintage sono il trend dell'anno

Che comprare capi vintage sia la vera grande rivoluzione della moda 2022 – e che questa sia avvenuta grazie alla Generazione Z, è una verità universalmente riconosciuta. Optare per un incantevole vestito arrivato direttamente da un archivio degli Anni ‘30 o dall’armadio della mamma è in assoluto la miglior dichiarazione d’amore che una sposa possa preparare prima di andare all’altare. Etico, sostenibile, planet-care, un abito da sposa vintage non inquina, non spreca e non incita l’iper-produzione delle aziende di moda. Di seconda mano o no, è pur sempre true love. Per il pianeta.

«Till death do us apart», in italiano «Finché morte non ci separi». Sono queste le parole che vengono recitate durante i voli nuziali (o disegnando con lo sguardo l’orlo dell’iconico velo indossato da Hailey Baldwin nel giorno in cui ha sposato Justin Bieber), in una promessa infrangibile (teoricamente) e destinata a essere ricordata per sempre. Per questo è di vitale importanza che il vestito sia timeless e trascenda ogni confine. Vi viene in mente qualcosa di meglio di un abito vintage, immune al passare degli anni e delle stagioni? No, semplice. Ecco perché consigliamo vivamente a tutte le spose del 2002 (e del 2023, e oltre) di comprare un vintage wedding dress. Per noi di Cosmopolitan.it è un grande sì.

Per la serie «abiti da sposa vintage e dove trovarli», i nomi da segnare sono quelli di Sororité Vintage, Happy Isles, J'Adore Vintage, Shareen Bridal e Madly Vintage, oltre ovviamente ai classici The Real Real e Vestiaire Collective. E non escludete nemmeno di trovare «quello giusto» da Shop the Story o Madame Pauline Vintage (per esempio: un Valentino, s'il vous plaît).