Ci siamo: l’estate è la stagione in cui possiamo dedicare tutto il tempo che vogliamo a leggere – cosa che non sempre ci riesce durante le settimane lavorative e, ora che sono cominciate o stanno per cominciare le vacanze, non ci rimane che metterci comodi e spuntare ogni singola voce della reading list che custodivamo gelosamente nelle note dell’iPhone. Per chi non lo sapesse, leggere è (anche) la nuova grande passione della moda 2022, complici le it-girl e alcuni presunti aiutanti misteriosi.

Ad aprile, un articolo comparso nella sezione Style del New York Times e intitolato Searching for the Notorious Celebrity Book Stylist (in italiano: «Alla ricerca dei celebrity book stylist») ha riportato alla luce un episodio del 2019 che ha segnato un prima e un dopo nel rapporto tra moda e letteratura – e che ha visto protagonista Kendall Jenner. Costume arancione, camicia svolazzante e occhiali da sole con le lenti scure, Kendall era stata avvistata mentre leggeva Tonight I’m Someone Else («Stanotte sono un’altra») di Chelsea Hodson mentre si trovava in vacanza su uno yacht. Come ha scritto al tempo anche W Magazine, la modella statunitense, che intanto aveva pubblicato altri post a tema, consigliando How to cure a ghost di Fariha Roisin e Literally show me a healthy person di Darcie Wilder insieme ad almeno un altra decina di pubblicazioni indipendenti, era diventata «la Santa Patrona della letteratura alternativa».

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Come conseguenza immediata, ogni libro apparso in mano (o in borsa) di Kendall è andato quasi immediatamente sold out. E non si è trattato di un caso isolato: nello stesso anno le sorelle Hadid hanno attraversato Milano accompagnate da un romanzo a cui è toccato lo stesso destino. Impossibile non riconoscere Lo straniero di Albert Camus che Gigi portava stretto in mano, mentre Bella ha evidenziato la rilegatura rosso acceso dell’ultimo manoscritto di Stephen King che teneva sottobraccio indossando un elegantissimo completo gessato. Quello che è successo nel 2019 è che le it-girl hanno chiaramente inglobato i libri nel proprio guardaroba, inaugurando un nuovo capitolo della storia della moda in cui la letteratura era diventata la voce narrante. Esattamente come i vestiti, le nostre letture dicono molto di noi – dei nostri interessi, dei nostri gusti e delle nostre emozioni; ragion per cui è stato naturale promuoverli al ruolo di accessori.

Intanto che i libri pubblicati da Kendall e le altre icone statunitensi andavano esauriti, le opinioni erano contrastanti. Alcuni, come ha scritto anche Il Post, criticarono (e criticano ancora) che un testo di alt lit, dall'inglese «letteratura alternativa», venisse associato a Kendall Jenner, ritenuta troppo poco “intellettuale”. L’opposizione, che vede tra i suoi esponenti anche alcuni intervistati nel recente articolo di Nick Haramis per il New York Times, ha sempre considerato l’attenzione catalizzata dalle celebrity come una vicenda estremamente positiva per gli scrittori emergenti e i loro editori. «Penso che se parlassi con uno scrittore, preferirebbe che Kendall e Gigi leggessero il suo libro piuttosto che il contrario», ha detto Karah Preiss, che gestisce la seguitissima community Belletrist con l'attrice Emma Roberts.

«Chi sostiene che un influencer possa essere dannoso per i libri è ingenuo. Un libro non diventa improvvisamente cheap solo perché una [determinata] persona lo legge». «È miope separare la lettura dei libri dalla loro vendita. Dopotutto, l'editoria è un'attività a scopo di lucro e può rivelarsi piuttosto redditizia», ha aggiunto Preiss. Un discorso, questo, che introduce al dibattito che ha letteralmente rotto l'Internet nelle ore seguenti alla pubblicazione del NYT: qual è, o meglio, quale dovrebbe essere il ruolo di un book stylist? Secondo Haramis, i maggiori A-lister della contea di Los Angeles si servirebbero regolarmente dell'aiuto di un esperto (la cui identità, «come nei finali più inquietanti della letteratura, rimane un mistero») che sceglie al posto loro i libri con cui mostrarsi in pubblico considerando saggi e romanzi come vedi è propri accessori.

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In questo scenario, il dubbio è che i libri siano considerati unicamente per il loro impatto estetico, con lo scopo di costruire un'immagine delle celebrity che non coincide con quello che sono realmente. Per rispondere, servirebbe conoscere l'anti-eroe di Los Angeles o, come scrive Il Post, chiedere allo sceneggiatore di The White Lotus (2021), visto che a un certo punto della serie una delle due protagoniste rivela di avere uno stylist che sceglie per lei abiti e libri (probabilmente) da leggere.

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Nel 2020 Kaia Gerber ha lanciato il suo personalissimo club del libro e anche le newsletter di Dua Lipa (Service 95) e Lorde (Solar Power Institute Bulletin) includono spesso degli originali consigli letterari. Che il trend rispecchi un reale interesse verso la letteratura o rappresenti solo un mero esercizio di stile, contribuisce a realizzare i nostri piani per l’estate: abbinando i libri al costume e alle nostre mise vacanziere, potremo portarli ovunque e, di tanto in tanto, leggere un paio di pagine con nonchalance. Senza dimenticare, come ha scritto anche Sophie Wilson su i-D UK, che anche se quello che stiamo leggendo sta bene con il nostro latte d’avena non vuol dire che non sappiamo apprezzarne il contenuto.

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Edward Berthelot//Getty Images