Il primo sentore che i nerd sarebbero diventati le nuove icone della moda è arrivato a fine 2023, guardando A Murder at the End of the World, la miniserie con Emma Corrin e Harris Dickinson incentrata sulla risoluzione di un crimine avvenuto nel corso di un ritrovo segreto di hacker. Nel giro di poche settimane, it-girl e designer hanno confermato un sempre crescente interesse per tutte quelle figure comunemente considerate uncool a causa della propria ossessione per un argomento intellettuale e che in inglese sono soprannominate "geek". È così che si è cominciato a parlare di geek chic e Librariancore, stile da bibliotecaria. Di seguito, Cosmopolitan ne decifra i codici estetici, risalendo alle origini per intercettare la connessione del trend con il contesto politico e sociale contemporaneo.

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Gigi Hadid a New York, marzo 2024.
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Gli essenziali di questo stile sono maglioni con lo scollo a giro o "a V", cardigan dal taglio corto, camicie Oxford, maglie Polo, gonne a pieghe o a matita. Tra gli accessori non possono mancare gli occhiali da vista, in particolare il modello Bayonetta indossato da Gisele Bündchen ne Il Diavolo veste Prada, calze di nylon nere o color carne e borse in pelle dalle note rétro, rigorosamente piene di libri e altri oggetti utili a coltivare la propria passione ovunque. Ciò che rende chic l'abbigliamento geek è il modo in cui questi elementi vengono combinati tra loro. Come si legge in un articolo apparso su WhoWhatWear che indaga proprio le ragioni per cui l'abbigliamento da nerd definirà il 2024, è «caotico», in un certo qual modo trasandato, e per questo anticonvenzionale.

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Le it-girl che hanno reso cool l’abbigliamento da nerd negli ultimi mesi sono Amelia Gray e Bella Hadid. Nel presentare il film Wildcat a Stoccolma, Maya Hawke aveva sfoggiato un look in pieno stile Librarian con maglia a rombi e gonna a pieghe, posizionandosi tra le prime celebrità a riprendere l’estetica. Se si pensa alla sua collezione di cardigan dai colori tenui e alla sua autentica passione per la lettura, anche Kaia Gerber può essere considerata un’icona della tendenza. Tra le influencer non c’è nessuno che abbia aderito al trend più di Reign Judge e Emma Chamberlain (entrambe, non a caso, fanno parte del Miu Miu Club). E a pochi giorni dall'inizio della primavera all'elenco si è aggiunta anche Gigi Hadid, immortalata per le strade di Los Angeles in leggings, mocassini e calzini.

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Dalla collezione autunno inverno 2023/2024 di Miu Miu.
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Dalla collezione autunno inverno 2023/2024 di Miu Miu.
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Dalla collezione primavera estate 2024 di Sandy Liang.
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Dalla collezione primavera estate 2024 di Victoria Beckahm.

A rilanciare la tendenza in passerella, rileggendola in chiave contemporanea, è stata Miuccia Prada, che già per la stagione autunno inverno 2023/2024 di Miu Miu aveva mandato in scena una schiera di donne contemporanee che sembravano essersi vestite al buio, lasciando l’elastico dei collant sopra il cardigan, dimenticando di indossare i pantaloni o di pettinare i capelli, che con la loro attitudine geek (,) chic e ribelle lanciavano un chiaro messaggio di indipendenza ed empowerment celebrando l'unicità e la libertà di espressione. Per la primavera estate 2024 sono state soprattutto Sandy Liang e Victoria Beckahm a concentrarsi sul tema. Non sono mancate ispirazioni Librarian anche da Bally, Loewe e molti altri, tra blazer a quadri, pantaloni sartoriali dalla vita altissima e cartelle in pelle effetto vintage, Mary Jane. Mentre tra i nomi da segnare per il prossimo inverno spicca quello di Jordanluca.

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Dalla collezione primavera estate 2024 di Bally.
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Dalla collezione primavera estate 2024 di Hodakova. 
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Dalla collezione autunno inverno 2024/2025 di Jordanluca.

Tendenze moda 2024, la storia dell'estetica geek chic

Come anticipato nell'introduzione, il termine "geek" descrive una persona che si dimostra appassionata di una determinata materia di studio, solitamente scientifica o informatica, ma anche fuori moda. In realtà non si tratta esattamente di un sinonimo di "nerd": come riporta Il Corriera della Sera, i geek hanno una destrezza comunicativa che i nerd non hanno. Nata negli anni Cinquanta, la parola "nerd" si riferiva principalmente a uomini bianchi: come ricorda Jasmine Fox-Suliaman su Who What Wear, «Non teneva conto di tutte le donne la cui esistenza negli spazi intellettuali era stata esclusa dai libri di storia». Di conseguenza, adottare l'abbigliamento geek, il cui termine si è diffuso successivamente, è diventato nel corso del tempo un modo di ribellarsi alle convenzioni sociali come accade con i movimenti culturali. Per le donne, in particolare, «è stato spesso un modo di sfidare le nozioni di femminilità tradizionale».

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Sono stati i designer della seconda metà degli anni Novanta i primi a rendere tendenza lo stile di geek e bibliotecarie. Impossibile non cominciare da Miuccia Prada, la cui estetica del cattivo gusto sposava (e, se pensiamo che è stata proprio una collezione di Miu Miu a rilanciare il trend per questo giro intorno al sole, sposa ancora) esattamente lo stesso intento di rompere le regole e ribaltare l'idea del vestirsi bene. Oltre a lei, hanno esplorato e rivisitato lo stile geek anche Marc Jacobs, Michael Kors, Alexander McQueen, Raf Simons e Ralph Lauren. Commedie e serie tv, da 10 cose che odio di te a Friends e da Pretty Princess a Ugly Betty, senza dimenticare ovviamente Il Diavolo Veste Prada, hanno completato l'opera. Alcuni anni dopo, Alessandro Michele da Gucci è tornato sul tema presentando una versione inedita della moda geek: genderless, camp e barocca, verrà ricordata per sempre.

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Dalla collezione primavera estate 2001 di Prada. 
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Dalla collezione autunno inverno 2004/2005 di Marc Jacobs. 
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Dalla collezione autunno inverno 2005/2006 di Ralph Lauren. 
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Dalla collezione autunno inverno 2017/2018 di Gucci. 

Moda primavera 2024, cosa racconta la tendenza geek chic

Non c'è dubbio che esista una connessione che unisce l'ascesa della tendenza Librarian e la passione per la lettura della Generazione Z, insospettabilmente arrivata anche a riscoprire la carta stampata tra un #BookTok e una foto di Kendall Jenner che legge Joan Didion. Ma soprattutto, come scrive Fox-Suliaman, «Geek chic significa abbracciare qualcosa di antitetico al mainstream», e pertanto «offre alle donne l’opportunità di rinunciare all’ideale della perfezione»; un argomento, questo, indagato anche nel libro a cura di Sherrie A. Inness Geek Chic: Smart Women in Popular Culture. È così che, al termine di quello che si è rivelato nel bene e nel male «l'anno delle ragazze», il ritorno dello stile geek chic, che non segue le regole del preppy, eppure non è sexy come l'Office Siren e non promuove uno status irraggiungibile come Old Money e Quiet Luxury, è un'altra manifestazione del desiderio di diventare artefici della propria narrazione attraverso gli abiti che scegliamo di indossare — un po' come la Sad Girl Aesthetic sui social e le tendenze Post-girlhood nel mondo della bellezza. E di sentirci libere senza dover soddisfare qualsiasi canone, stereotipo o convenzione sociale.