L'attrice, modella e icona di stile Barbie Ferreira ha collaborato con Levi's per creare una capsule collection all'insegna di estetica dark e taglie inclusive. Nel farlo, la giovane creativa diventata famosa grazie alla serie HBO Euphoria, ha scelto di partire dalla sua vita: il motivo ricorrente sui capi è un’illustrazione di un coniglio realizzata a mano dal suo migliore amico, l'artista Ben Evans. I modelli sono ispirati ai costumi dei film preferiti di Ferreira, come i cult anni '90 di David Lynch Twin Peaks e The Craft, in un mix di vibrazioni dark e nostalgiche. La campagna è stata scattata dalla richiestissima fotografa e regista Petra Collins che, oltre ad avere un'estetica ultraterrena perfettamente coerente a quella della capsule di Levi's x Barbie Ferreira, si dà il caso sia anche un'amica di vecchia data dell'attrice.
Il punto d'arrivo è una collezione ricca di capi e dettagli, dal cappotto lungo oversize in denim nero ai corsetti e jeans lace-up, passando per gli iconici 501 rivisitati da una stampa grafica all over di coniglietti con effetto splatter, una gonna plissettata color verde con orlo grezzo e i top second skin. In occasione del lancio, Cosmopolitan Italia ha intervistato Barbie Ferreira per parlare di moda, ispirazioni, amicizia e sogni.
Che cosa ha ispirato questa collezione?
«Volevo che dei pezzi si ispirassero all'oscurità e alla sensazione di essere in un tunnel, una sorta di fantasia dark. Per me quest'atmosfera è anche legata al raggiungimento dell'età adulta. Da qui ho creato una tavolozza colori, cui ho introdotto il giallo Chartreuse, che adoro, e il nero. E poi ho pensato a cosa avrei voluto indossare io: per esempio, una gonna lunga, ma comunque plissettata. Volevo una boxy T-shirt, perché mi piace che sia morbida e che non mi stringa i fianchi. Diciamo che l'intera collezione è per lo più costituita da ciò che indosserei io».
Quali sono state le sfide nel crearla?
«Non ho mai disegnato vestiti prima d'ora, ma grazie al team di Levi's, è stato fantastico che abbia potuto usare il mio iPad e dare vita a tutte le mie idee, anche le più folli. Per me, però, era molto importante assicurarmi che la vestibilità fosse giusta per il maggior numero di persone possibile. Per me è stata la parte più importante, anzi è stato proprio il punto di partenza. Perché se i vestiti sono carini, è fantastico, ma se non hanno la giusta vestibilità, cosa puoi farci? Per me è un problema perché spesso quando vado in negozio trovo cose che mi piacciono e che, tecnicamente, sarebbero della mia taglia ma poi non lo sono. Per questo mi faccio fare molte cose su misura. Penso che sia una delle cose più belle della mia vita adulta farsi fare i vestiti su misura, perché così sono sicura che mi stiano bene. Quindi ho cercato di rendere il tutto il più coerente possibile con questo obiettivo. Ovviamente, è impossibile incapsulare la corporatura di tutti ma desideravo che fosse il più inclusiva possibile».
La campagna è stata scattata da Petra Collins. Com'è stato lavorare con lei e com'è andata?
«Io e lei abbiamo iniziato a lavorare insieme più di dieci anni fa. Quando ero adolescente ero una delle sue piccole muse e facevamo dei servizi fotografici per riviste. E, soprattutto, è la prima persona che mi ha fotografata in modo artistico. Penso che sia la persona con cui lavoro meglio. Dopotutto, ha creduto in me fin da piccola e mi ha sempre appoggiata. Così ho pensato che sarebbe stato davvero speciale averla come fotografa di questa collezione, perché tutto ciò che la riguarda è così intimo per me. E lei è così vicina a me. Il mio migliore amico ha disegnato il logo, io ho disegnato i vestiti. Insomma, volevo che fossero tutte persone che amo e di cui mi fido veramente. Volevo che questa collezione fosse come una famiglia. E per me Petra è una di famiglia».
Qual è il tuo pezzo preferito della capsule?
«Li amo tutti. In realtà sono rimasta sorpresa dalla rapidità con cui il corsetto e i pantaloni con i lacci sono andati esauriti. Perché la collezione si divide in due parti: una più over, forse un po' più vissuta come il cappotto (che adoro). Anzi, direi che il cappotto è il mio pezzo preferito. Forse perché è molto genderless, può essere indossato da chiunque. Credo che stia molto bene anche a persone più mascoline».
Se chiudi gli occhi e pensi al primo ricordo con un capo d'abbigliamento Levi's, cos'è?
«Per quanto mi riguarda, non ricordo esattamente il primo capo Levi's, ma quello di maggior impatto sulla mia vita è stato una giacca di jeans Levi's che ho ancora nell'armadio e l'ho indossata tutti i giorni, almeno per la maggior parte della mia adolescenza e della prima parte dell'età adulta. Ed è ancora nel mio guardaroba anche se è come se stesse cadendo a pezzi. Perché la indossavo veramente ogni singolo giorno. Quindi per me quella è la prima cosa che mi viene in mente se penso ai capi Levi's e al mio passato. Dopotutto adoravo il denim, soprattutto dai 14 ai 21 anni, e lo indossavo sempre. Anche il mio zaino era realizzato in denim».
C'è stato qualche momento della tua vita in cui ti sei sentita un po' sfidata dalla moda o dallo stile in generale?
«Sì, ogni volta, e per me è una sfida divertente. Amo così tanto la moda, mi dà gioia proprio come un hobby. E sono sempre pronta a capire cosa mi fa sentire bene, che tipo di designer mi piacciano e voglio sostenere. Insomma, per me la moda è la cosa più divertente del mondo».
Chi è la tua icona di stile?
«Monica Belucci è la mia icona numero uno. Ho guardato Malèna l'anno scorso e da allora non ho mai smesso di pensarci».
Chi ti immagini indossare la tua collezione?
«Secondo me questa collezione è adatta a tante persone diverse. Potrebbe andare bene a persone molto giovani come a persone più anziane, con uno stile più riservato. Credo chiunque possa indossare quello che ho disegnato, ma spero che possa piacere alle persone che amano gli stili un po' più dark e che amano giocare con la moda. Anche mia madre la sta indossando».
La mia ultima domanda riguarda il tuo futuro. Tii abbiamo seguito negli ultimi anni e siamo curiosi di sapere cosa ti aspetta.
«Quest'anno ho lavorato molto a progetti con registi davvero adorabili, cast e troupe straordinari ed è stato davvero uno spasso. Non vedo l'ora di scoprire cosa succederà dopo».
