Nessuno mette Queen B in un angolo. In un messaggio neanche troppo velato ai colleghi e ai critici che non hanno particolarmente apprezzato il suo ultimo album parlando di «parabola discendente», Beyoncé ha messo in piedi un tour mondiale che eleva all'ennesima potenza tutto quello visto finora. Scenografie spettacolari ed effetti speciali da kolossal: la prima data del Renaissance World Tour alla Friends Arena di Stoccolma è stato un successo.

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Buona la prima per la data 1 della tournée mondiale di Beyoncé che la terrà impegnata in giro per il mondo, purtroppo non in Italia, fino a dopo l’estate (il gran finale a New Orleans il 27 settembre) per un totale di 57 tappe tutte sold out. Tre ore di musica, 36 canzoni in scaletta (si parte con "Dangerously in love 2” per concludere con "Summer Renaissance"). La sua ultima fatica, Renaissance, ha una copertura completa, da “I’m that girl” e “Cozy” ad “Alien superstar”, “Cuff it” e “Break my soul” passando per “America has a problem”. Spazio anche ai classici come “Crazy in love”, “Run the World” e “Love on top” anche se a giudicare dal sentiment on line, si è sentita la mancanza di “Halo” e “Single ladies”.

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Kevin Mazur//Getty Images
Beyoncé con il corpo di ballo nella prima tappa del Renaissance World Tour a Stoccolma

La Friends Arena di Stoccolma si è trasformata nello Studio 54 grazie a mash up energici come quello tra "Alien Superstar" e "Sweet Dreams" con il pubblico in estasi dopo aver riconosciuto tra gli altti l’intro di “Toxic” di Britney Spears. Scenografia futuristica in un'ode alla musica dance e alla cultura queer, con braccia robotiche, un carro metallico e una vagina di acciaio che ha accompagnato l’esibizione di “Partition”. Particolarmente apprezzata la conchiglia gigante di “Plastic on the sofa” (brano in cui perdona il marito Jay Z ammettendo che «nessuno è perfetto») e il cavallo luccicante dei visual di Renaissance a cui è affidato il gran finale.

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Kevin Mazur//Getty Images
Beyoncé in Loewe durante il concerto a Stoccolma

Look dalle disco vibes e azzeccatissimi: dalla tuta Alexander McQueen con perline argentate con fianchi esagerati all'abito bianco con maniche a campana che si trasforma in un capolavoro multicolore sotto una luce UV passando per i costumi Balmain, la mise trompe l'oeil di Loewe disegnata da Jonathan Anderson e il miniabito in rete dai riflessi cangianti di David Koma. Per solleticare le sue beyhive, la cantante si è persino trasformata in una vera ape grazie ad un look Mugler a strisce gialle e nere con antenne di metallo durante l'esibizione di “America has a problem”.

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Kevin Mazur//Getty Images
Beyoncé sorride ai fan nella prima tappa del suo Renaissance World Tour

Non faceva un tour da solista da ben sette anni: l’ultimo è stato quello in supporto a “Lemonade”, uscito nel 2016, seguito due anni dopo da “On the Run 2” con il marito Jay Z, e il ritorno non poteva che essere mastodontico ed indimenticabile. Queen Bey is back ed è sotto gli occhi di tutti.

Beyoncé Renaissance World Tour setlist:

Dangerously in Love 2
Flaws and All
1+1
I’m Goin’ Down (Mary J. Blige cover)
I Care
I’m That Girl
Cozy
Alien Superstar
Lift Off
Cuff It
Energy
Break My Soul
Formation
Diva
Run the World (Girls)
My Power
Black Parade
Savage (Remix)
Partition
Church Girl
Get Me Bodied
Before I Let Go (Maze cover)
Rather Die Young
Love on Top
Crazy in Love
Plastic Off the Sofa
Virgo’s Groove
Naughty Girl
Move
Heated
Thique
All Up in Your Mind
Drunk in Love
America Has a Problem
Pure/Honey
Summer Renaissance