Dopo due anni di assenza, il ritorno del festival di Glastonbury doveva essere epico, e così è stato. Non solo alla Worthy Farm, nel Somerset, Uk, si sono riuniti artisti di fama mondiale con performance da mozzare il fiato (Kendrick Lamar ha cantato con una corona di spine e il sangue finto sulla camicia come un Cristo in croce). Questa edizione 2022, infatti, ha anche avuto una connotazione particolarmente politica con personalità come Zelensky e Greta Thunberg che hanno tenuto dei discorsi a sorpresa; tantissime star hanno parlato della sentenza contro l'interruzione volontaria di gravidanza negli Usa. Segno dei tempi incerti e destabilizzanti che stiamo vivendo? È probabile.

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Il presidente ucraino ha aperto il festival con un videomessaggio e questa scelta ha messo in chiaro fin da subito che a Glastonbury, quest'anno, non ci sarebbero stati vincoli nel trattare questioni cruciali e persino dolorose. «Non lasceremo che la guerra russa ci fermi», ha detto Volodymyr Zelensky alla folla prima che i Libertines iniziassero a suonare: «Ecco perché ci rivolgiamo a voi per avere supporto. Vi chiedo di condividere questo video con tutti coloro la cui libertà è sotto attacco». Ha chiesto anche di «aiutare gli ucraini che sono costretti a fuggire dalle loro case», facendo «pressione sui politici» di tutto il mondo. «Più persone si uniscono a noi nella difesa della libertà e della verità, prima finirà la guerra russa», ha concluso. A quel punto i Libertines hanno fatto il loro ingresso sul palco: «Il video di Zelensky è stato piuttosto surreale, non mentirò», ha commentato il cantante e chitarrista Carl Barat.

Un'altra apparizione a sorpresa - stavolta dal vivo - è stata quella di Greta Thunberg. L'attivista è stata presentata sul palco dalla co-organizzatrice di Glastonbury Emily Eavis, che ha descritto la diciannovenne come «l'oratrice più stimolante di questa generazione». Thunberg ha parlato poco prima del concerto delle sorelle Haim e di quello di Paul McCartney e ha esortato ancora una volta la folla a mobilitarsi per il clima. Ha messo in guardia sulla situazione drammatica in cui siamo, dicendo che ci troviamo «sull'orlo del precipizio». Ha detto che è tempo che la società inizi a «creare speranza» e non ad aspettare che arrivi. «La speranza non è qualcosa che ti viene data. È qualcosa che devi guadagnare, creare. Non può essere ottenuta passivamente stando a guardare e aspettando che qualcun altro faccia qualcosa». «Prendete provvedimenti», ha esortato il pubblico, «uscite dalla vostra zona di comfort. E se un gruppo di ragazzi delle scuole è riuscito a portare milioni di persone nelle strade e iniziare a cambiare le loro vite, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme se ci provassimo».

Per il resto, tristemente, ad accompagnare il susseguirsi di concerti e spettacoli c'è stata la notizia della decisione della Corte Suprema Usa contro l'aborto, arrivata venerdì. «In tutta onestà, il festival è super surreale e divertente», ha detto la cantautrice americana Phoebe Bridgers, «ma sto vivendo una giornata di merda». La sensazione, infatti, era che fosse impossibile allontanare quel pensiero. «Oggi è un giorno davvero buio per le donne negli Stati Uniti e lo dico solo che perché non riesco più non pensarci in questo momento», ha dichiarato Billie Eilish prima di cantare "Your Power". Anche Olivia Rodrigo si è detta «devastata e terrorizzata» e ha dedicato "Fuck You" di Lily Allen ai giudici della Corte. Lorde ha tenuto un lungo discorso parlando alle donne e richiamando la loro «antica saggezza» e Megan Thee Stallion, anche stavolta, non si è tirata indietro nel toccare l'argomento. «Il mio corpo, la mia fottuta scelta!», ha urlato la rapper di origine texana.

Il festival si è concluso con la performance di Lamar che è apparso affiancato da 20 ballerini per esibirsi in "United In Grief". Anche lui non ha dimenticato di inserire un appello pro-choice: «Che Dio protegga i diritti delle donne. Loro ti giudicano, loro giudicano Cristo», ha ripetuto più volte come un mantra.