A 76 anni, dopo una battaglia contro un tumore alla prostata, se ne è andato O.J. Simpson, ex stella del football americano poi diventato attore che è considerato uno dei personaggi più controversi del costume e della storia americana degli anni Novanta.

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È morto circondato dalla sua famiglia, come hanno fatto sapere i figli in un comunicato diffuso tramite via Tmz, mentre scontava in libertà vigilata una pena di 33 anni per rapina a mano armata e sequestro di persona iniziata nel 2008. Con lui se ne va la verità su quanto accadde in quella fatale notte del 1994, quando l'ex moglie Nicole Brown e Ronald Goldman, cameriere di un locale di Los Angeles, furono assassinati nella casa di lei. Dato il matrimonio finito male e le denunce per maltrattamenti di Brown che si erano susseguite nel corso dell'unione, dopo il duplice omicidio fu proprio il nome di Simpson a finire immediatamente nel mirino della polizia, generando un caso mediatico e legale che ha fatto scuola, ispirato decine di film, documentari e serie TV (tra le più riuscite c'è il capitolo di American Crime Story dedicato al caso e firmato da Ryan Murphy).

Dopo l'assoluzione in parte dovuta alla difesa degli avvocati Robert Shapiro e Robert Kardashian (padre di Kim, Kourtney e Khloè; Kris Jenner era invece una grande amica di Nicole), Simpson si diede inizialmente alla fuga, seguito in diretta dalle televisioni americane alle prese con un evento da milioni di telespettatori. Trionfò al processo dal quale uscì pulito, per poi comunque finire in carcere 15 anni dopo.

Pur se celebrato per le sue imprese sportive, il nome di O.J. Simpson sarà per sempre legato a uno dei true crime più noti della storia americana: tra luci e ombre, si è spento un protagonista indiscusso degli anni Novanta.